E’ guerra fredda nel Pd sul nodo alleanze. La segreteria politica apre le trattative con alcuni esponenti dell’amministrazione Patriarca di centrodestra, sciolta per infiltrazioni camorristiche, e la minoranza del partito minaccia la “scissione”. “Non riconosciamo più la candidatura a sindaco del segretario Silvana Somma – si legge in un documento dei dissidenti, rappresentanti da Carolina Di Palma -. Una decisione irrevocabile, dovuta al grave e arbitrario cambio di linea politica e di gestione del partito. Dichiariamo chiusa pertanto l’alleanza politica e programmatica con l’ex maggioranza uscita dal recente congresso del Pd gragnanese”.
I rappresentanti della minoranza democrat hanno inoltre chiesto l’intervento dei vertici regionali e provinciali del partito, “per dare ai democratici gragnanesi una nuova segreteria e maggioranza politica legittimata da un nuovo voto degli iscritti”. A stretto giro la replica della segreteria locale. “Non comprendiamo i motivi di questa scelta – si legge in una nota ufficiale -, visto che sin dalle prime riunioni post – congressuali è emersa chiara e limpida la linea delle primarie oltre il centrosinistra per tornare al governo della città”.
Lo strappo del Pd rimescola intanto le carte anche in vista delle primarie, fissate in un primo momento per il 30 marzo prossimo, ma che potrebbero clamorosamente saltare dopo la rottura interna al Pd. Si profila così un nuovo asse di centrosinistra, con le possibili candidature a sindaco di Paolo Cimmino (Idv) e Biagio Galizia (Sel). Situazione delicata anche nel centrodestra, dove sono almeno tre i nomi attualmente in lizza per la leadership: a Franco Zagaroli e Mario D’Apuzzo si è aggiunto infatti Alberto Vitale, sponsorizzato dallo zoccolo duro della ex maggioranza Patriarca.
Per quanto riguarda invece le altre forze in campo, resta in piedi la candidatura di Francesco De Rosa (Gragnano Insieme), mentre i rappresentanti del Movimento 5 Stelle hanno confermato che non si presenteranno alle elezioni. C’è grande fermento anche a Sant’Antonio Abate, altro comune dei Lattari chiamato al voto. Il sindaco Udc Antonio Varone punterà al bis e cerca di allargare le alleanze anche alle forze del centrodestra. Sarà della partita anche Nicola Mercurio, che lo scorso febbraio ha ufficializzato la propria candidatura sponsorizzato dal sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano (Ncd) e che ha annunciato di scegliere una donna come vicesindaco in caso di vittoria.
Salgono inoltre le quotazioni di Giovanna Rispoli (attuale consigliere comunale di opposizione), sostenuta da due liste di ispirazione centrista, così come punta a una candidatura a sindaco Donatella Donadio, sempre espressione di civiche. Nel centrosinistra invece appare probabile il ritorno in campo dell’ex sindaco Antonino D’Auria (Pd). A Santa Maria la Carità infine potrebbe essere l’assessore Anna Schettino il successore del sindaco uscente Francesco Cascone alla guida del centrodestra. Sull’altro versante invece sono state rinviate a data da destinarsi le primarie del Pd, che vedono già in campo Gennaro Sabatino (segretario e capogruppo uscente) e Stefano Cascone, figlio dell’ex sindaco Catello.
Francesco Fusco