Avrà anche usato toni da “imbonitore” e slides da “promotore commerciale”, ma è la prima volta che un capo di Governo italiano si è rivolto ai giornalisti con un linguaggio irrituale, di quello che si usa per parlare alla gente. Lo ha usato per spiegare i primi provvedimenti che dovrebbero rappresentare la “volta buona” per raddrizzare l’Italia e migliorare la vita degli italiani. Tutti aspettiamo di vivere i risultati concreti.
Come Renzi ha comunicato, ha incuriosito più del cosa ha detto e di cosa intende fare domani. E’ un segnale del cambiamento, non c’è dubbio, ma si aspettano azioni durature e di radicale mutamento della politica.
E’ atteso, anzi è necessario, che la politica cambi prospettive d’azione e cambi gli uomini che la rappresentano. E’ attesa una nuova classe dirigente che si occupi solo della buona gestione del Bene Comune e non degli interessi di botteghe, famiglie e caste.
Gli italiani aspettano tutto questo dal Governo di Renzi ed anche dai governi locali Dai Comuni, in particolare. Qui, purtroppo, gli esempi virtuosi si fatica a riconoscerli. Si brancola nel buio per individuare azioni virtuose di buon governo ed anche persone ed energie politiche nuove per dare impulso alla radicale bonifica dei territori della politica . in cui ognuno si imbatte quotidianamente, tra disservizi ed inefficienze, appena esce di casa.
La “svolta buona”, oltre che essere l’hashtag identificativo del governo Renzi, è una dimensione che ogni italiano vuole vivere, senza incertezze e soprattutto senza ritardi.
In tempi di crisi epocali le aperture di credito devono produrre subito rendimenti concreti. In caso contrario i debiti si pagano subito. E a carissimo prezzo.
Antonio Irlando