Psichiatria, ormai è autogestione

torre-del-greco-ospedale-marescaCaos e disagi al reparto Spdc dell’ospedale Maresca di Torre del Greco: gli infermieri scrivono una lettera aperta ai vertici aziendali dell’Asl Na3 Sud. Al di là delle ormai note carenze strutturali del Sevizio psichiatrico diagnosi e cura (vedi l’assenza di ossigenoterapia centralizzata) gli operatori si sono concentrati sulla mancanza di una figura che gestisca i lavori e la quotidianità del reparto. Dopo le comunicazioni urgenti dei sindacati ora a lanciare l’sos sono gli stessi infermieri del reparto. “Siamo costretti all’autogestione sia per quanto riguarda l’organizzazione che per la gestione delle buste paga assumendoci responsabilità a noi non dovute”, tuonano gli infermieri del nosocomio torrese.

“Da tempo abbiamo denunciato la mancanza di un coordinatore che ha il ruolo di organizzare i turni di servizio, carico e scarico dei farmaci, di fornire dati sensibili per la preparazione mensile delle buste paga da inviare all’amministrazione dell’Asl Na 3 Sud – hanno scritto nella lettera aperta – Il direttore Grimaldi per compensare la carenza di personale ha avuto la brillante idea di spostare ogni mese due infermieri professionali da altri territorio, i quali hanno deciso a loro volta di effettuare il turno a rotazione non tenendo conto delle problematiche del reparto”. Nel mirino degli inferimieri sono finiti i direttori Manlio Grimaldi e Francesco Campana, coloro che dovrebbero gestire l’organigramma del reparto Spdc.

“La violazione delle più elementari norme di civiltà dovrebbe rappresentare uno stimolo per una tempestiva azione del direttore – hanno concluso – Si tratta di fatti gravi che richiedono un’immediato intervento, da parte nostra per tutto ciò che accade riteniamo responsabili il direttore Grimaldi e il dottor Campana. Pertanto se non si effettueranno tempestive correzioni alla vostra eventuale inerzia non potrà che risolversi in una diretta condizione di responsabilità e si procederà mediante azioni legali ritenute necessarie da tutte i lavoratori”.

Raffaele Cava

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