Riprendono gli abbattimenti degli edifici abusivi sui Lattari. Il conto alla rovescia è giunto al termine e, dopo un periodo di calma apparente anche per verificare l’iter in Parlamento del ddl Falanga sulla priorità delle demolizioni, nei prossimi giorni la Procura avvierà le procedure per abbattere altri edifici fuorilegge colpiti da ordinanze passate in giudicato. Secondo fonti ufficiose le ruspe faranno tappa già entro fine mese a Gragnano, dove sono previsti tre abbattimenti. La situazione più delicata è quella di via Forchetelle, dove è arrivata ieri mattina un’ordinanza di sgombero a carico di un nucleo familiare composto da 6 persone.
I proprietari dell’abitazione, estesa su una superficie di circa 80 metri quadri, tenteranno adesso l’ultima carta del ricorso al Tar per chiedere l’autodemolizione e, nello stesso tempo, guadagnare qualche giorno. Fari puntati anche su Sant’Antonio Abate, Pimonte e altri comuni del comprensorio. In queste ore di frenetica attesa così si mobilitano le iniziative di comitati civici e associazioni “per evitare – spiegano gli attivisti – che altre persone finiscano in strada”. E nei giorni scorsi a Sant’Antonio Abate, presso un noto ristorante, si è tenuto un acceso dibattito al quale hanno partecipato, oltre ai membri dei comitati, anche alcuni amministratori dei comuni del Napoletano. Fari puntati anche sul ddl Falanga, già approvato dal Senato, che sembra però momentaneamente arenatosi in vista del passaggio decisivo a Montecitorio.
Un disegno di legge che, sostenuto anche da alcuni parlamentari campani del Pd, stabilisce una sorta di priorità d’interventi nelle demolizioni, dando precedenza alle grosse speculazioni e agli edifici disabitati. A parlare per i comitati è Michelangelo Scannapieco, leader di Diritto alla Casa. “Stiamo organizzando una grande manifestazione a Roma – afferma -, confidando anche nella partecipazione dei sindaci. Chiederemo una nuova sospensione degli abbattimenti, in attesa di un riordino generale della delicata problematica da parte degli enti preposti. Da fonti ufficiali abbiamo appreso che sono previsti ben 70mila abbattimenti in tutta la Campania. Un’azione che rischia di affossare definitivamente la realtà socio – economica di tante famiglie, resa già precaria dall’atavica mancanza di lavoro e dalle tante emergenze in cui versa la nostra regione”. Da un ultimo screening effettuato sul territorio sono circa 250 le costruzioni che andranno giù nell’area stabiese – sorrentino – vesuviana: tra i comuni più a rischio c’è ancora una volta Torre del Greco, già in passato teatro di forti polemiche che hanno avuto un ruolo importante anche nella vicenda conclusasi con le dimissioni dell’ex sindaco Gennaro Malinconico.
La lunga lista dei manufatti fuorilegge verrà esaminata nei prossimi giorni, ma per la maggior parte dei casi è stato già decretato l’abbattimento da parte dei magistrati. Intanto il presidente dell’Anci Campania, Franco Iannuzzi, ha richiesto uno specifico incontro con il presidente della Camera Laura Boldrini, in relazione al provvedimento che definisce i criteri di priorità nella esecuzione delle procedure di demolizione di manufatti abusivi, approvato dal Senato il 22 gennaio scorso. “Bene fanno i sindaci a rappresentare le loro ragioni al Parlamento sul tema delle demolizioni – afferma Carlo Sarro, deputato di Forza Italia -, un dramma che riguarda almeno 50mila tra famiglie ed imprese campane. L’approvazione definitiva di questa legge introdurrà finalmente criteri oggettivi ed imparziali in linea con la nostra Costituzione, che vuole i cittadini uguali davanti alla legge”.
Francesco Fusco