Milioni di famiglie italiane letteralmente agli sgoccioli: si parla di spending rewiev in Politica ma a doverla effettuare davvero sono gli italiani. Che anno dopo anno, in questa crisi soffocante e appiccicosa, che ha avviluppato tutto, devono ora davvero fare i conti “della serva” come si diceva un tempo.
Dare priorità alle spese: un tempo lontano la priorità era mangiare, poi semmai veniva tutto il resto. Oggi la tendenza è completamente invertita: prima i debiti da pagare, con le Banche, con il Fisco, con le agenzie di credito che se da un lato permettono di acquisire beni e articoli di vario genere con piccoli finanziamenti. Poi, le necessità fondamentali. Sembra un mondo al contrario: lo è.
È infatti incredibile che si debba pensare per ultimo alla spesa alimentare, generando una qualità d’acquisto sempre peggiore pur di risparmiare su ciò che è l’elemento primario per noi tutti: l’alimentazione. Eppure, ecco che accade e il trend non si arresta.
Grazie a uno studio di Coldiretti, sempre attentissima a verificare gli andamenti pur di tenere un diario lucido degli accadimenti, possiamo toccare con mano la realtà.
Coldiretti denuncia: “La crisi ha fatto retrocedere il valore della spesa alimentare per abitante, che era sempre stato tendenzialmente in crescita dal dopoguerra e fino a raggiungere l’importo massimo nel 2006, per poi crollare progressivamente ogni anno. Forse non si è ancora toccato il fondo“
Per farsi un’idea più precisa, ecco i dati: aumentata la vendita delle Uova:+ 5% La ragione è semplice: alimento poliedrico a basso costo. Con un cartone da sei uova, mangia una frittata una famiglia di 3 persone. Costo: 2 euro circa compresi olio ed eventuale ripieno. Il dato sulla frittata è fornito da chi scrive…
Calano invece la carne (-2%) e la pasta (-9%): il fatto che gli italiani mangino molta meno carne e persino pasta, alimento “povero” per eccellenza, la dice lunga sullo stato reale delle cose. E su come stiamo retrocedendo persino a livello di salute, cosa che in pochi diffondono come informazione.
Provate a pensare: se a causa della crisi si è costretti a tagliare enormemente la qualità della spesa alimentare, per ovvie ragioni ci ammaleremo più frequentemente, in considerazione del motto “Mens sana in corpore sano”. Se mangiamo meno e pure male, stiamo andando a male noi…
La crisi economica non dissesta solo…L’Economia nazionale ma anche e soprattutto l’organismo di chi la subisce più pesantemente. Cosa avviene poi se una buona fetta della popolazione non ha un organismo efficiente? Quella fetta di popolazione non sarà in grado di avere l’energia per risollevare l’economia nazionale. Un cane, il solito, che si morde la coda.
La soluzione? Mangiar poco male non fa, ce lo dicono studi scientifici internazionali che l’iperalimentazione nuoce alla salute. Mangiare poco scegliendo meglio, non solo aiuta la salute ma fa rinascere l’economia della filiera agroalimentare nazionale.