In questi giorni, a Torre del Greco, la polizia locale e il personale dell’Asl hanno messo in campo una vera task-force, con l’obiettivo di assicurare ai cittadini sicurezza e diritto alla salute. Lo scorso 9 marzo, in via Fontana, durante le ispezioni alcuni venditori ambulanti sono ricorsi alla violenza nei confronti dei caschi bianchi.
Queste operazioni, in verità, non si vedevano da tempo immemore. Il comandante dei vigili urbani di Torre del Greco Salvatore Visone ha sottolineato che la Corte di Cassazione annuncia sanzioni a quei commercianti che non si attengano alle disposizioni del dettato normativo in materia di Igiene.
“La problematica è di tipo sanitario” – chiarisce senza equivoci il neodirigente della polizia locale. “La norma 283/1962 tutela l’igiene degli alimenti, in particolare la loro buona conservazione. Se i prodotti alimentari, destinati al consumo umano, vengono esposti in condizioni di traffico veicolare, e quindi di inquinamento atmosferico, in assenza di opportune cautele, gli alimenti degradano il loro stato di genuinità, che è sanzionato con il sequestro della merce e l’applicazione di una sanzione penale”.
Occorre un parere favorevole dell’Autorità Sanitaria Locale sulla superficie di vendita dei prodotti alimentari?
“Sì, ma tale autorizzazione è relativa ad una superficie di vendita all’interno del negozio. L’ASL non autorizza il commercio della merce né sul marciapiede né sulla pubblica via. Non è ammissibile, né trova giustificazione, il ricorso con l’affermazione del mancato esame sui prodotti. La Corte di Cassazione, infatti, è stata chiara su questo punto: non occorrono esami specifici sui prodotti. Se la merce è esposta in violazione delle norme, la condanna è confermata”.
Tale divieto riguarda anche la piazzetta di Torre del Greco?
“La piazzetta, invece, cioè l’area pubblica utilizzata come mercato, gode del divieto di traffico ai veicoli. E’ una zona raccolta e chiusa, e i commercianti sono autorizzati ad esporre i prodotti alimentari sui banchi”.
Continuano i controlli dei Vigili Urbani?
“Stiamo continuando a fare i controlli. Credo che ci sia l’adesione anche da parte dei negozianti a questo tipo di ragionamento. Se tutti i commercianti rispettano la legge, tutti accetteranno di buon grado di offrire un servizio migliore ai loro clienti”.
La sanzione penale costituisce un effetto deterrente?
“Sì, questo è un controllo residuale che gli organi preposti devono fare, ma il principale controllo dovrebbe essere esercitato in modo critico dai consumatori. Questi dovrebbero scegliere i prodotti dove vengono meglio conservati, non certamente per strada. Non miriamo ad essere punitivi, né vogliamo impedire le libere attività. Vogliamo che funzionino al meglio tutte le attività commerciali legali e autorizzate, vogliamo tutelarle in qualunque modo, però questo stesso concetto deve essere condiviso anche dai cittadini e dagli stessi operatori”.
Il lavoro dei VV.UU. è stato supportato dall’Autorità Sanitaria Locale, rappresentata a Torre del Greco dal dott. Vincenzo Sportiello, responsabile dell’Unità Operativa di Prevenzione Collettiva (U.O.P.C.), presso l’Asl Napoli 3 Sud di Torre del Greco, che ha dichiarato a sua volta: “La sentenza n. 6108/2014 della III Sezione penale della Corte di Cassazione ha confortato ancor più l’ordinanza sindacale, già rinnovata dall’Amministrazione Malinconico nella città corallina. Un commerciante, in pratica, per aver detenuto, per la vendita, tre cassette di verdure di vario tipo in cattivo stato di conservazione (in Pomigliano d’Arco, 29.03.2009), è stato condannato dal giudice monocratico presso il Tribunale di Nola e la III Sezione penale della Corte Suprema ne ha, appunto, confermato la sentenza. Vi era stata violazione dell’art. 5 della legge 283/1962. Tale legge tutela i consumatori, rappresentando uno strumento indispensabile per tutti gli organi addetti ai controlli dell’igiene degli alimenti. Questo contenzioso ha dato impulso ai sequestri dei prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione e/o inquinati dal traffico veicolare responsabile dell’aumento dei livelli di polveri sottili, anche se in Città non ci sono installazioni di centraline di rilevamento”.
Negli anni, nell’interesse della salute pubblica, sono stati effettuati controlli sporadici che hanno comportato il sequestro della merce. E’ auspicabile che, in futuro, non si verifichi un allentamento della presa, in quanto comporterebbe un ritorno all’illegalità e un rilevante danno alla salute dei consumatori.
Dura lex, sed lex “La legge è dura, ma è legge”. Quella del 1962 ha come prospettiva il risanamento di gravi abusi lesivi del diritto, privato o pubblico che sia, precettando gli operatori commerciali di prodotti alimentari a non violare le regole in materia di Igiene e Sanità.
Rossella Saluzzo