Dopo la frana strada ancora chiusa al traffico, “mi appello a Pentagelo per la riapertura”

elio coppola“Sono ad appellarmi, per l’ennesima volta, alla massima sensibilità del Presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, in merito alla riapertura di una fondamentale arteria di traffico per le città di Gragnano e Castellammare di Stabia”, lo ha detto Elio Coppola, candidato a sindaco di Progetto Gragnano in merito alla riapertura parziale della strada franata a via Castellammare il 22 gennaio. Sono ormai quasi due mesi, sessanta lunghissimi giorni, che i cittadini di Gragnano e Castellammare ma anche di tutto l’hinterland, attendono pazienti e fiduciosi per la riapertura della strada franata in una piovosa giornata di fine gennaio”.

“Se alle rispettive amministrazioni di Gragnano e Castellammare di Stabia, nei fatti, sembra che la cosa non interessi più di tanto, per noi di Progetto Gragnano, la cosa interessa e continueremo a garantire la nostra presenza e il nostro impegno sulla vicenda. La misura sembra ormai colma – ha continuato Coppola – mi sono recato sul posto per comprendere i tempi di riapertura della strada, annunciata per questi giorni ma, con mio malincuore, ho dovuto constatare che siamo ancora alle opere preliminari e di sbancamento della zona franata; nessuno è riuscito a fornirmi tempi precisi su una probabile riapertura, quantomeno, parziale di questo tratto di strada nevralgico”.

“Progetto Gragnano, come ha già fatto in passato, denuncia, al Presidente facente funzione della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, l’enorme lentezza con la quale stanno proseguendo i lavori di sbancamento, messa in sicurezza del costone franato e ricostruzione del muro di cinta; lavori che, tra le altre cose, vedono impegnati sul cantiere pochissimi operai, personalmente ne ho contati solo due. La misura è colma. Gragnano, Castellammare, non possono più sopportare, pazienti e silenziosi, questa “violenza” fisica; ore ed ore di traffico cittadino, negli orari di punta, da sessanta lunghissimi giorni, esperienza che ho vissuto anche io e non mi sembra un vanto per la nostra civiltà del XXI secolo”, ha concluso.

 

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