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La Chiave Tattica di Torino-Napoli

lorenzo insigne

Ad attendere il Napoli di Rafa Benitez c’è il Toro di mister Ventura. La partita si presenta ostica già in presentazione poiché gli azzurri potrebbero risparmiare qualche energia in vista della gara di ritorno di giovedì contro il Porto. Causa le numerose assenze nel reparto arretrato, gli esterni difensivi sono il francese Reveillere e l’algerino Ghoulam.

Centrocampo affidato a Jorginho con compiti di libertà per Hamsik. Mister Ventura prepara la gara arroccando il centrocampo, predisponendo due punte vicine, Barreto e Meggiorini, giocando con l’ex El Kaddouri largo nella zona sinistra, lasciando in panchina Cerci e Immobile. Studia una gara tutta sulla difensiva, puntando prettamente sul contropiede, i partenopei invece non avendo spazi, cercano il fraseggio in via centrale cercando qualche sortita con Martens e Callejon dagli esterni.

Reveillere è troppo basso e questo non ci permette di avere sovrapposizioni sul lato destro. Nella prima frazione di gara il Napoli ha fatto girare la palla con meno velocità e i calciatori centrali perdevano sistematicamente l’attimo per rilanciare la fase offensiva, quest’atteggiamento ha favorito la difesa granata che ha avuto il tempo di rientrare e di far disporre anche i centrocampisti. La velocità di circolazione di palla è un fattore essenziale se si vuole colpire una squadra che sceglie e predilige la fase difensiva. La prima frazione termina a reti inviolate. Nel secondo tempo un Toro spregiudicato che in varie occasioni sfiora il goal del vantaggio. Lo spagnolo Benitez, senza soluzioni sul lato destro prova il tutto fare Henrique, con buoni risultati e nel finale di gara si carica la fase offensiva con Insigne al posto dello spagnolo Callejon.

Il Toro insiste, ma su capovolgimento di fronte, su lancio di Hamisk per il Pipita, il Napoli trova la rete del vantaggio. Un Napoli cinico, spietato che nelle poche occasioni capitate concretizza e porta a casa i tre punti utili alla rincorsa per il secondo posto. Il migliore in campo è Fernandez, sempre criticato e autore da diverse gare di prestazioni importanti, sta crescendo anche Henrique, soprattutto in funzione della sua duttilità tattica.

 

Nando Zanga

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