Pd sempre più in crisi a Ercolano. A sottolineare la difficoltà del momento attraversato dal movimento politico a livello locale il consigliere comunale Luigi Simeone.
Investire sui giovani e rinforzare i ranghi di una squadra che ha perso ultimamente “pedine eccellenti”. Questo in sintesi il messaggio di Simeone che sottolinea le discrepanze di una maggioranza di governo in cui sono veramente in pochi a credere ancora. Ora la parola spetta al sindaco di Ercolano Vincenzo Strazzullo: leader del Pd il noto camice bianco dovrà analizzare con professionale attenzione le cause di una scissione interna senza precedenti e dalle potenziali conseguenze letali per le prossime amministrative locali.
Stando ai sondaggi se la situazione non dovesse mutare il Pd si troverebbe a subire un notevole smacco sul territorio ercolanese favorendo notevolmente l’opposizione che starebbe puntando su un candidato eccellente da anteporre alla leadership di Strazzullo per la corsa alla poltrona di sindaco.
In questo scenario il primo eletto consigliere comunale del Pd non che dirigente nazionale del partito ( nomina voluta direttamente da Matteo Renzi) Ciro Buonajuto sembrerebbe pronto alla “pacifica battaglia in casa” per la carica di primo cittadino. Forte di un bagaglio culturale rilevante e di una tradizione familiare celeberrima la giovane toga potrebbe confermare i consensi plebiscitari che lo portarono nella ultima tornata elettorale a primeggiare nonostante fosse alla prima esperienza politica. I giovani sono con Buonajuto : lo si comprende dall’entusiasmo che il buon Ciro riesce ad infondere nei giovanissimi figli di una terra forse troppe volte in passato tradita dagli stessi rappresentanti politici. Buonajuto vs Strazzullo : ad oggi questo il match più atteso e forse temuto in città . La eventuale vittoria di Buonajuto potrebbe infatti portare uno tsunami a livello organizzativo comunale annullando di fatto roccaforti e presidi “mobili” da anni ormai sorti un po’ ovunque all’interno della complessa e a volte incomprensibile macchina comunale.
Alfonso Maria Liguori