Resta in carcere Vincenzo Perna , il giovane di Torre del Greco presunto omicida di Gaetano Lavini giovanissimo ercolanese, poco più che diciottenne, barbaramente trucidato con diverse coltellate al ventre poche settimane addietro nell’area mercatale di Ercolano. Al GIP ora la decisione di prosciogliere il Perna o rinviarlo a giudizio: attesa da consumare per il giovane torrese all’interno del carcere di Poggioreale. A monte della aggressione mortale una lite tra il Perna e un nipote minorenne del ras Giovanni Birra. Il mutismo proprio di quest’ultimo ha inizialmente rallentato il lavoro delle forze dell’ordine che oggi sembrano aver ricucito le complicate trame di una matassa fatta di violenza, camorra e ignoranza.
Sono anni che i familiari, soprattutto giovanissimi, di potenti clan vesuviani si fronteggiano in una sorta di eterna faida dalle conseguenze spesso drammatiche . La morte, la fine prematura di Gaetano Lavini racchiude in se tutti gli elementi negativi di una questione meridionale mai risolta all’ombra del vulcano più famoso d’Europa. Scarsa scolarizzazione, miseria, inoccupazione, assenza delle istituzioni : queste le cause reali di un malessere giovanile che può armare la mano di un poco più che adolescente trasformandolo per futili motivi nel più feroce killer. La logica del branco è impietosa : non si può subire, chiarire pacificamente un diverbio ( sarebbe segno di debolezza) ma occorre imporre all’altro con la violenza più efferata la propria leadership.
Il bisogno economico poi favorisce ulteriormente l’alienazione dei ragazzi a rischio, pronti a tutto pur di garantirsi indumenti firmati o cellulari di ultima generazione. Insomma si uccide , si tradisce ,si delinque , si muore pur di non perdere i fasulli benefici di un benessere talmente negativo da condurre inesorabilmente alla distruzione.
Alfonso Maria Liguori