Ha funzionato la politica dei prezzi popolari voluta prepotentemente dal presidente Aurelio De Laurentis per la sfida di ritorno degli ottavi di finale di Europa League contro il Porto. Un S. Paolo gremito, sessanta mila spettatori a incitare costantemente gli azzurri.
La squadra di Rafa Benitez si presenta con la novità Henrique sull’out destro e il macedone Pandev al posto del capitano Hamsik. Il centrocampo è affidato agli svizzeri Inler e Behrami pronti a rilanciare l’azione offensiva azzurra. La squadra ospite priva del portiere e del laterale Alex Sandro presenta una squadra corta pronta a sfruttare la tattica del fuori gioco subito dopo la mediana. Non c’è in palio solo la qualificazione ai quarti di finale contro il Porto che parte con il vantaggio del goal, messa a segno da Martinez nel match d’andata, ma c’è la voglia di scrivere una pagina importante per il nuovo corso firmato dallo spagnolo Benitez.
La tattica scelta da Castro, tecnico lusitano, è quella di un fuorigioco alto, costringendo gli azzurri a saltare sistematicamente il centrocampo e proponendo lanci già dalla zona difensiva. Henrique, utile innesto di qualità fa indifferentemente le due fasi d’attacco e difesa e nella prima frazione annulla Quaresma e sfiora il goal del vantaggio su passaggio del belga Martens. Il tecnico spagnolo ha impostato una gara sull’aggressività nei primi venti minuti, costringendo alla difesa gli ospiti, la differenza nella prima parte l’hanno fatta soprattutto i trequartisti, che hanno attaccato sia la profondità, ma hanno saputo anche stringere i denti e soffrire coprendo le avanzate degli esterni bassi del Porto.
La prima frazione si è chiusa con il Napoli in vantaggio di un goal grazie ad un assist del Pipita Higuain per il macedone Pandev. Nella seconda frazione i partenopei continuano assiduamente la ricerca del goal del raddoppio, mancato per due occasioni da Higuain e dal talentino di Frattamaggiore, questi errori alla fine saranno decisivi per il passaggio del turno. La scelta di inserire Hamsik al posto di Pandev, autore fino a venti muniti dal termine di una buona prestazione, non ha convinto. Beh, questo cambio, ha fatto saltare gli equilibri tattici di centrocampo, l’inserimento del capitano dovrebbe portare una lucidità e brillantezza negli ultimi venti metri, ma tutto ciò non accade, anzi, il tecnico Castro, fa uscire dal rettangolo verde Varela ed entra l’algerino Ghilas che cambia le sorti del match. Prima pareggia, facendo zittire lo stadio di Fuorigrotta e serve diverse palle goal ai compagni di reparto, l’opera la completa Quaresma che con un bel tocco porta addirittura in vantaggio il Porto. Gli ingressi dello spagnolo Callejon e del colombiano Duvan, portano soltanto il pareggio e la fine del sogno europeo.
La chiave è stata nell’uscita di Pandev e con il senno di poi, sarebbe stato giusto far uscire l’argentino Higuain per far posto a Callejon e impostare la gara solo con palla a terra perché i centrali portoghesi hanno avuto sempre la meglio sugli attaccanti azzurri. Svanisce il sogno europeo, si chiude la strada del sogno che portava a Torino. Il Napoli si rituffa in campionato con la speranza di riacciuffare quel secondo posto ai danni dei giallorossi. L’eliminazione deve essere uno stimolo in più a continuare a progettare.
Nando Zanga