Infuriano le polemiche a Ercolano tra i residenti dopo le dichiarazioni gravissime del presidente della Gori Amedeo Laboccetta in merito a presunte strumentalizzazioni dell’azienda per fini elettorali. Questo il fatto: alla vigilia delle amministrative comunali che interesseranno il prossimo maggio diversi comuni dell’Ato3 Campania alcuni candidati a sindaco starebbero spargendo la voce di un ritorno del servizio idrico alla gestione comunale.
Facile intuire quindi il cinismo con il quale si lascerebbe intendere ad eventuali posti di lavoro elargiti dopo l’avvenuta elezione a primo cittadino per non parlare dei possibili appalti esterni da concedere a ditte “Amiche”.
In questo calderone ci sarebbero anche esponenti politici ercolanesi. La gente onesta di Ercolano, politici e amministratori “trasparenti” chiedono ora che si facciano i nomi di questi cattivi rappresentanti del popolo. Sono anni infatti che si spara nel mucchio, che si fanno illazioni quasi mai seguite poi da denunce ufficiali.
Questo atteggiamento lede l’immagine dell’intera classe politica campana: il presidente della Gori Laboccetta nel sia pur coraggioso e lodevole atto di denuncia ha però ancora una volta omesso nomi e appartenenze partitiche di questi presunti “ candidati furbetti” gettando così solo ulteriore guano su una categoria in cui sono veramente in pochi a credere ancora. Il buon senso, il legittimo dubbio e soprattutto la trasparenza operativa dovrebbero far si che nelle nostre comunità vengano abolite espressioni pubbliche del tipo “ se io parlassi” oppure” “sono a conoscenza di veri e propri scandali amministrativi” senza che poi a queste encomiabili espressioni seguano atti giudiziari conseguenti a denunce formali.
In sintesi: basta con l’anonimato, con le veline e con “gli inciuci pubblici” all’interno di un territorio mai alle corde in passato come in questo frangente storico, sotto il profilo sia economico che sociale.
Alfonso Maria Liguori