“Gragnano era stufa di questa gestione del potere politico. Era stufa di essere etichettata quale città di camorristi. La Gragnano che conosciamo noi è formata da persone perbene e lavoratori onesti; Gragnano andava sciolta sì, ma per incapacità amministrative! Gragnano è stufa di dover attendere, vuole ritornare a correre, sorridere e noi con Lei”.
“Troppi, davvero troppi, 18 mesi di “sordo” commissariamento; senza confronto nelle aule del pubblico consesso, senza ascoltare le rimostranze di Gragnano e dei Gragnanesi, senza la percezione (nemmeno da vicino) del “grido” di dolore di una città messa in ginocchio dalle giunte Serrapica e Patriarca”.
“Da oggi siamo in campo ufficialmente – ha aggiunto Coppola – NOI CI SAREMO! A differenza di qualche “vecchio” che potrà guardarci solo da lontano. Noi ci saremo realmente in campo; saremo a difendere gli interessi della Città, il nostro impegno sarà riportare al centro i problemi, le rimostranze del Popolo, l’uscita dalla Gori, ad esempio, il primo punto del nostro programma elettorale che presenteremo fra qualche settimana alla Città.
“Basta derelitti, sterili fenomeni social o calati dall’alto – ha precisato Coppola – la vecchia politica non ci appassiona, i vecchi volti non ci appassionano, i vecchi schemi non ci interessano; stiamo preparando una squadra fresca, giovane, nuova; che non vive di politica e vuole mettere a disposizione la propria esperienza, la propria professionalità e il proprio tempo per una Gragnano che si riappropri, principalmente, del proprio ruolo, delle proprie radici e della sua storia territoriale. Basta amministratori “incursori”, falliti in realtà vicine, che si sentirebbero padroni di venire a dire e fare quello che vogliono nella nostra Gragnano. Cambiate “aria”, non ve lo consentiremo”.
“Il territorio deve ritornare nelle mani di chi lo percorre, di chi consuma le suole, i pneumatici, di chi stringe mani e prende impegni per le strade di una Gragnano oggi martoriata; il nostro territorio deve ritornare nelle mani di di chi va ascoltando le rimostranze dei Gragnanesi e no i “diktat” imposti dagli “ovattati” palazzi del potere Campani. Da oggi iniziamo il nostro Progetto e, sarà Gragnano!”, ha concluso.