Protestano i residenti a Ercolano in merito allo scarso controllo da parte delle forze dell’ordine di circoli ricreativi e centri di scommesse sportive. In barba alla legge è infatti possibile trovare giovanissimi intenti a scommettere su questa o quella squadra (ragazzi anche in età d’obbligo scolastico) a qualsiasi ora del giorno.
Questo triste andazzo non è sfuggito all’attenzione dei cittadini che si interrogano sulla “distrazione” in merito alla questione delle istituzioni competenti. Spesso questi luoghi, con particolare riferimento ai circoletti ricreativi, data l’eterogeneità dell’utenza si trasformano in territori di “reclutamento” per la malavita pronta a promettere ingenti guadagni a fatica “zero” a sprovveduti giovanissimi. Complice il desiderio di emergere sui coetanei e la passione legata all’età per i capi firmati o i cellulari di ultima generazione gli adolescenti finiscono con il cedere a queste insane tentazioni sprofondando nel vortice del sistema mafioso.
Perché sia chiaro che camorristi si diventa giorno per giorno, muovendo prima piccola passi nell’illegalità e poi affermandosi a suon di morti ammazzati all’interno dell’organigramma di qualche potente clan della zona. Quattordicenni già armati di coltello (quando non di arma da fuoco) si sentono invincibili perché “appartenenti” a questo o quel boss, pronti a sfidare la società pur di affermare la propria leadership criminale all’interno del branco.
Giovanissimi perdono la vita, trascorrono gran parte della propria età felice tra il centro di prima accoglienza dei Colli Aminei e il carcere di Poggioreale ( una volta sopraggiunta la maggiore età) comprendendo troppo tardi il prezzo altissimo pagato ad un sistema criminale che in realtà li ha solo e sempre adoperati come pedine sacrificabili per i propri interessi . Tanti figli di Ercolano cadono come foglie morte al vento di una spietata logica di strada difficilmente estirpabile dall’humus profondo della comunità vesuviana.
Alfonso Maria Liguori