Pentangelo: “Il Ddl province un manifesto alla demagogia”

Antonio PentangeloDurissimo il commento del presidente della Provincia Antonio Pentangelo all’indomani del pasticciaccio brutto della cosiddetta “abolizione” delle degli Enti sovracomunali provinciali.

“La mia speranza da cittadino più che da politico – commenta Pentangelo – è che si faccia in tempo a rivedere tutto il Capitolo V della Costituzione nel rapporto tra lo Stato centrale e quello periferico per porre rimedio all’obbrobrio legislativo che oggi è stato licenziato dal Senato sul riordino delle Province e l’istituzione delle Città metropolitane. Anche perché – ha continuato il presidente – penso che, una volta approvato, come sembra inevitabile, anche dalla Camera il testo definitivo del ddl Delrio, ricominceranno le eccezioni di incostituzionalità sulla norma che rischia fortemente di essere invalidata”.

Pentangelo poi punta il dito sulle sicure conseguenze che l’approvazione di questo provvedimento sicuramente porteranno: “Questa legge è semplicemente un manifesto alla demagogia, che punta ad illustrare risparmi della politica nascondendo, come ha illustrato la Corte dei Conti, i notevoli aggravi alla gestione amministrativa dei servizi, destinati anche a peggiorare nella loro qualità.

Il neo coordinatore di FI ha poi aggiunto, in quello che si è delineato come un vero e proprio sfogo contro una politica che ai suoi occhi è solo fatta di annunci slegati dalle reali necessità dei territori, che si è puntato ad una gigantesca operazione mediatica utilizzando il pericolosissimo specchietto delle allodole della gratuità dei servizi espressi dalla politica. “Un concetto, che presenta dei rischi incredibili sia da un punto di vista etico che sociale. Avalla infatti, ed anche giustamente, i dubbi del cittadino sulla convenienza a ricoprire un ruolo politico”.

Secondo il numero uno di piazza Matteotti pochi sono i vantaggi che porterà la legge: “Perché è un bene – si chiede Pentangelo – ricoprire più cariche e più ruoli, in nome di un presunto risparmio e perché il sindaco della città capoluogo deve diventare il sindaco della Città metropolitana, in un chiaro conflitto di interessi e competenze territoriali. Fare tanto e male non è mai stato un bene. Purtroppo – ha concluso Pentangelo – lavorando in trincea, sono certo degli effetti negativi di questa legge. Adesso ci appresteremo a dei delicatissimi passaggi dove inevitabilmente i cittadini dovranno pagare un prezzo salato. Nel settore della scuola, della viabilità, dei trasporti, dell’ambiente. Ambiti che sconteranno inevitabilmente il prezzo di questo caos normativo che con un effetto domino coinvolgerà tutte le amministrazioni locali e regionali”.

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