Con il suo infondere tranquillità e voglia di fare, ha dato le motivazioni giuste alla nuova rosa, ha saputo attendere che i pupilli fiorissero e ecco un Sorrento del tutto nuovo. E la remuntada sta piacendo proprio a tutti. Con le sue ramanzine, i suoi mea-culpa, i suoi “Possiamo dare di più” mostrano i loro frutti. Da varie giornate la squadra non fa che portare a casa punteggi pieni, e inevitabilmente è conseguito il veloce abbandono dalla penultima posizione fino alla metà classifica, ma tanto va ancora fatto. Occorre assicurarsi la salvezza.
E domenica 30 marzo il Sorrento è atteso a Martinafranca per giocare contro l’omonima squadra che dista dai rossoneri di due punti (36 i punti del Sorrento, 34 quelli del Martina). Ecco perché quella prossima si prospetta la trasferta più ostica tra quelle che restano ancora da giocare.
Il Sorrento non porterà con sé nella cittadina tarantina il difensore Raffaele Imparato, squalificato a Foggia e lì ammonito. Tegola per il mister che aveva dato fiducia al difensore, fiducia ben ripagata.
E mentre il Sorrento, puntualizza i dettagli della delicata trasferta, ulteriore motivo esterno di tensione è dato dall’ex presidente del Sorrento, Antonino Castellano, in costiera fino a cinque anni fa. In una intervista al TuttoLegaPro rivive con nostalgia il suo Sorrento d’oro e, in particolare, il settore giovanile pieno di promesse che poi sono impegnati oggi in serie A e in Nazionale (Immobile, Zito, Mirante, etc). L’ex patron conferma le pressioni dei tifosi che avrebbero voluto un ritorno di castellano a Sorrento, specie in questo ultimo periodo poco felice. Ma Castellano a chiare parole precisa che “Con i dirigenti presenti ora è impossibile un mio ritorno. Hanno distrutto l’immagine della società seria e virtuosa che avevo costruito”.
Anna Di Nola