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Il lavoro, le passerelle e i politici: futuro in pericolo

Fontana in via 4 novembre ad Ercolano“Ad Ercolano la sola repressione nei confronti del malaffare non basta: i signori politici si preoccupino di offrire servizi adeguati ai cittadini e soprattutto di creare occupazione in loco. Senza lavoro non c’è futuro per i nostri figli”. Questo l’amaro sfogo dei residenti in merito alle continue passerelle di politici nell’auditorium del Pd finalizzate essenzialmente alla riaffermazione della propria leadership all’interno della comunità ercolanese e non solo.

Ben vengano le visite dell’onorevole del Pd Luisa Bossa o dell’ex sindaco di Ercolano e attuale assessore al turismo presso il comune di Napoli Nino Daniele , ben venga anche la pubblicità nelle stesse sedute effettuata a qualche lavoro editoriale redatto dagli stessi ma ogni tanto oltre a parlare di antiracket e legalità si parli di “occupazione”.

Nel lodare l’opera coraggiosa svolta dall’ex primo cittadino Daniele e dall’onorevole Bossa (altro ex decennale sindaco di Ercolano) nella lotta al malaffare, la prossima posa della prima pietra della nuova caserma dei Carabinieri situata in una traversa di via IV Novembre a ridosso del vecchio comando di polizia locale ( sperando che non sia “la prima e ultima pietra” visti i precedenti dell’altra caserma ultimata e sequestrata in località Miglio d’Oro) i residenti hanno però l’impressione che a queste campagne preventive e repressive non seguano poi iniziative concrete per quanto meno favorire l’occupazione in città.

Mentre si attendono ancora risposte a quesiti più volte pubblicamente posti a politici del calibro di Luisa Bossa su anomalie registrate sul territorio il popolo ercolanese agonizza : serrande abbassate, attività storiche commerciali in cessione e assenza pressoché totale di supporti logistici per le attività formative dei giovani (sia in campo sportivo che artistico) la dicono lunga sull’endemico stallo di una cittadina vesuviana sempre meno amata dagli stessi amministratori. In ambienti politici locali qualcuno addirittura mormora di possibili eccellenti “ritorni” in occasione delle ormai prossime amministrative comunali. Forze l’inflazione “romana” e la nuova leadership all’interno del Pd potrebbero avere indotto qualche autorevole figlio dei luoghi a riconsiderare la possibilità di tornare in patria dopo lungo “esilio qualitativo”.

Alfonso Maria Liguori

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