La metro di Salerno va subito riattivata

foto Massimo PicaLa metro di Salerno va subito riattivata.

La temuta e ravvicina interruzione del suo servizio lede diritti/interessi dei cittadini di Salerno e di quanti nella città, anche non residenti, utilizzano la Metro per esigenze di lavoro e di vita quotidiana.

I costi, (le cifre di cui si parla vanno da 900mila a 1,6 milioni di euro circa?), appostati nel bilancio comunale e che i contribuenti salernitani si sono accollati per la gestione del servizio, non possono essere dissipati dall’ingiustificato ed imminente blocco delle corse.

La disputa che ha visto e vede coinvolti la Giunta Regionale Campania, l’amministrazione Comunale di Salerno ed il Ministero delle infrastrutture (governo Letta e Renzi) va orientata e risolta efficacemente senza ritardo, ulteriori latitanze e scarico di responsabilità.

Le necessarie ed indilazionabili decisioni amministrative/contabili – nazionali/regionali – vanno adottate ad “oras” con risorse e piani di azione non ballerini, per consentire la prosecuzione, il potenziamento e l’ampliamento del Metro, finora (prevalentemente) utilizzato ed (esclusivamente) finanziato dai cittadini salernitani.

In ogni caso il costo della sperabile continuazione del servizio, cui i Salernitani hanno diritto, non potrà in alcun modo “scaricarsi” sulle famiglie, già appiedate dall’allegra e prolungata mala gestio del CSTP, con eventuali aumenti del biglietto e/o ulteriori “varianti di spesa/indebitamento” di bilancio comunale.

Esse sono al momento troppo oberate da un sistema tariffario/tributario erariale e locale spesso opaco, cui corrispondono frequentemente servizi pubblici ridotti, inefficienti o inesistenti.
Una azione decisa va quindi sviluppata entro breve che preveda:

a) La riconsiderazione delle discutibili scelte adottate dal Ministero delle infrastrutture (governo Letta) che avrebbe destinato/vincolato cifre consistenti (5 milioni di euro?) all’acquisto di materiale rotabile (carrozze) e non al capitolo “Gestione del servizio”, la cui incapienza, è tra le concause finanziarie del temuto blocco delle corse;

b) Un processo deliberativo regionale, cominciato nel 2001, meno sussultorio, orientato a premiare con certezza di risorse – al momento insufficienti – il trasporto pubblico campano e la mobilità su rotaia delle persone (Metropolitana regionale).

Tale progetto pare negato dalla scelta di derubricare le opere ed i servizi connessi alla Metro di Salerno (20 milioni di euro di investimenti pubblici) tra i trasporti “aggiuntivi” e non “principali”, con i connessi oneri a carico del soli cittadini di Salerno;
c) Un’azione decisa da parte dell’amministrazione comunale di Salerno che, valutati attentamente gli effetti già in essere di una propria, esclusiva esposizione finanziarla (spese di gestione del Servizio, costi di personale, costi manifesti ed affissioni), perseveri con determinazione nella richiesta di prosecuzione del funzionamento della Metro e rilanci nella sua integralità l’impianto originario del Progetto Metro “CircumSalernitana”, infrastruttura destinata a coprire il bacino che dalla Valle dell’Irno (Università), raggiunge l’Agro Nocerino sarnese (Nocera) e l’Aeroporto Costa di Amalfi.

Giovanni Celenta e Alfonso Conte – Nonunodimeno
Silvia Ferrara ed Alberto Cardone – NoiDemSa
Lorenzo Forte – S.O.S. Utenti Consumatori Provincia di Salerno
Nello Iannone – Associazione Made in Salerno
Gianpaolo Lambiase – Laboratorio 20
Paolo Longo – Fiab Salerno (Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Pietro Ravallese – Per Salerno Partecipazione responsabile
Marcello Ravveduto – Coordinamento “Libero Grassi”

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