Si fa sempre più urgente la bonifica di quest’area, di questo inferno che intossica il terreno e le persone. Non si può rimanere inermi, bisogna avviare tutte le azioni possibili, dal carotaggio allo scandaglio dei fondali lacustri, per poter individuare fusti interrati e rifiuti tossici. È il primo passo per dare un futuro ai cittadini che stanno affrontando una vera e propria emergenza umanitaria”.
Con queste parole Flora Beneduce, già vice presidente della commissione consiliare speciale delle regione Campania per il controllo delle bonifiche ambientali, interviene a margine del convegno dibattito “Giustizia per la Terra dei Fuochi, cos’è veramente accaduto, cosa non ha funzionato, quali pericoli sussistono di disastro ambientale”. L’evento, organizzato dalla Camera penale di Napoli, è in corso nella sala Arengario nel Palazzo di giustizia.
Dopo gli indirizzi di saluto di Antonio Buonajuto presidente Corte di Appello, Vittorio Martusciello Procuratore generale, Carlo Alemi presidente Tribunale, Giovanni Colangelo Procuratore capo e Francesco Caia presidente Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, il tema è stato introdotto da Domenico Ciruzzi presidente Camera penale di Napoli. Tra gli interventi, quelli di Antonio Marfella Tossicologo-Oncologo Istituto Pascale Napoli, padre Maurizio Patriciello parroco di Caivano, Marco Demarco scrittore e studioso, Giuseppe Cimmarotta Sostituto Procuratore della Repubblica Napoli, Giuseppe Sassone Giudice Tribunale Napoli, Antonio Amato presidente Commissione Regionale per il controllo delle bonifiche ambientali. A moderare, Alfredo Sorge segretario Camera penale di Napoli.
“Da vice presidente della Commissione regionale per il controllo delle bonifiche ambientali, ho avuto modo di constatare lo scempio e il disastro che è stato perpetrato nell’indifferenza. Ora si rende necessario un piano di interventi congiunti per offrire prodotti sani, per rilanciare il comparto agroalimentare e il commercio, un indotto economico in stallo. Inoltre, bonificare significa anche permettere alla zona di ritornare attrattiva turistica, per gli amanti della bellezza e dell’amenità di certi squarci paesaggistici e per la suggestione di miti e tradizioni che vivono nelle persone e nei luoghi. Infine, da medico, non posso non sottolineare con dolorosa apprensione il moltiplicarsi dei tumori ai polmoni e colon-rettali. Non possiamo permettere che la gente muoia, non possiamo concedere alle ecomafie di vincere due volte. Ora è tempo di agire”.