Fiat, Cobas contro i contratti di solidarietà

Pomigliano stabilimento FiatIl 2 aprile alle 13 il comitato dei cassintegrati e licenziati Fiat ha presidiato il sito industriale pomiglianese sotto lo sguardo attento delle forze dell’ordine.

La manifestazione dei Cobas aveva l’obiettivo di protestare contro i contratti di solidarietà che hanno di fatto escluso dai processi occupazionali i 316 operai del “Wcl” di Nola e i 700 della “Marelli di Poggioreale”.

Mignano, leader dei Cobas ed ex operaio Fiat, ha spiegato che “la sinistra sindacale non ha condiviso sei anni fa lo smantellamento dello stabilimento e il trasferimento dello stesso” e che “ad oggi le organizzazioni ritengono che l’accordo firmato da Fim, Uilm, Fismic e Ugl la scorsa settimana per i contratti di solidarietà coinvolga solo 1949 dei 4500 addetti all’impianto non direttamente impegnati nella produzione manifatturiera generando una sorta di ghettizzazione”.

Esclusi dall’accordo anche le 316 unità di Nola e le 700 di Poggioreale dove la produzione è pressoché ferma da tempo e si è ritenuto inutile pensare di applicare la riduzione delle ore di lavoro dove la produzione è già stagnante.

“E’ un accordo al ribasso – ha sottolineato Mignano – e perciò bisogna affossare questi contratti, mentre Sergio Marchionne va oltreoceano con 5 miliardi di euro e i sindacati confederati si prendono 200 milioni di euro per le tessere, la gente ha fame e nessuno tutela i diritti di questi operai”.

Cinzia Porcaro

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