Nuova caserma dei carabinieri: posata la prima pietra

carabinieriPosa della prima pietra a Ercolano per la nuova caserma dei carabinieri situata a ridosso del vecchio comando vigili in una traversa di via IV Novembre. Prima e si spera non “ultima”: la comunità è scettica nei confronti dell’operato delle istituzioni locali e si chiede come mai ad oggi non si sia ancora provveduto a chiarire pubblicamente le motivazioni reali del sequestro dell’altra caserma del carabinieri in località Miglio d’Oro (già via Doglie).

Sito militare ultimato e sequestrato a tempo record ( mai abbattuto però) con tanto di cartellone identificativo del cantiere recitante Ministero della Difesa. Ancora incomprensibile inoltre il silenzio in relazione al mancato funzionamento del servizio di videosorveglianza in paese: agguati mortali di camorra effettuati sotto telecamere “ornamentali” , atti vandalici ai danni del Mav (Museo Archeologico Virtuale) devastanti per il perimetro esterno della struttura con i video di sicurezza sempre inutilizzabili per mancato funzionamento delle apparecchiature e ad oggi ancora nessuna risposta da parte dell’amministrazione comunale.

Altro che posa della prima piena e pubblicità di opere editoriali redatte da politici: Ercolano necessita di concretezza per risalire la china. I professionali e valorosi uomini della Benemerita hanno pienamente diritto di godere di un supporto logistico adeguato all’oneroso ruolo ricoperto sul territorio e alle uniformi dello Stato va indiscussa la gratitudine e la stima dei cittadini. Basta però con il “fumo negli occhi”, con le passerelle elettorali e quel che è peggio con la scarsa considerazione dell’intelligenza del popolo ercolanese da parte di qualche pezzo da novanta trapiantato da tempo a Roma.

In paese si vuole la “verità”: troppe discordanze, anomalie gestionali e disfunzioni elettorali per non pretendere la verità. Ercolano agonizza e chiede a viva voce un atto estremo di lealtà da parte di chi ha l’onore, a vari livelli, di rappresentarla pubblicamente. L’ilarità, la resinarità contestata impietosamente agli onesti ercolanesi fa male: è giunto il momento di mostrare i contenuti e lo spessore culturale di un paese che vanta a pieno titoli duemila anni di storia.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.