La notizie dell’arresto di Nicola Cosentino, dei suoi fratelli Giovanni e Antonio e di altre dieci persone per estorsione e concorrenza sleale con metodo mafioso non ci lasciano basiti. Avevamo già denunciato con il nostro libro bianco, pubblicato ben due anni fa, “The Cosentinos l’educazione sentimentale del Pdl in Campania”, ciò che stava accadendo in Campania e in Italia.
Lo facemmo in un silenzio assordante! Oggi arrivano gli arresti, peccato che sia stata la magistratura ad intervenire e non la politica nella sua interezza. Oggi Forza Campania, il partito di Cosentino, ha ben sette consiglieri regionali e condiziona di fatto le scelte di un governo regionale già di per se affossato da inchieste e politiche fallimentari che hanno distrutto trasporti, sanità, partecipate e walfare. È giunto il momento di fare i conti con questo modo di fare politica e di trarre le dovute decisioni.
Che la magistratura faccia pienamente il suo corso, chiarendo in fretta le responsabilità personali, nel pieno rispetto delle garanzie individuali degli indagati. Tuttavia, scontato il richiamo più fermo al garantismo, resta aperta una ferita politico-istituzionale che va immediatamente affrontata e risolta. Tanto più di fronte al rischio che il centrodestra, così come è avvenuto nei giorni scorsi, possa rinsaldarsi non sulla politica, bensì sul cemento. Solo lo sforzo compiuto dalle opposizioni ha bloccato l’approvazione del piano paesaggistico e del famigerato art. 15 e con esso l’ennesimo scempio al nostro territorio. Vi è la necessità di fare uno scatto in avanti e non aspettare sempre e solo le inchieste. Che la politica faccia finalmente il suo mestiere. Sel non mancherà di dare il proprio contributo.
Caldoro dimettiti, nell’interesse della nostra terra.
Salvatore Vozza coordinatore regionale Sel Campania
Gianni Cerchia coordinatore Sel Caserta
Tonino Scala dipartimento legalità Sel Campania