Errato acquisto a Ercolano per il comando vigili: la dirigenza aveva infatti predisposto un servizio di videosorveglianza tra gli ambienti del presidio palesemente non in regola con la normativa vigente in materia di privacy sul lavoro.
Forse per tenere sotto controllo i caschi bianchi all’interno della struttura o per instaurare una sorta di “grande fratello comunale” il comandante della locale Francesco Zenti avrebbe così dato il via libera ad un acquisto di videocamere di fatto inutilizzabili per lo scopo.
La notizia fa eco alla polemica recentemente sollevata dai cittadini in merito alla nuova sede dei vigili urbani : situata in un ex scuola materna attigua al municipio la struttura sarebbe ben più capiente del reale fabbisogno dei caschi bianchi di contro invece a sezioni comunali che operano in strutture degradate e probabilmente non a norma di legge per quel che concerne la sicurezza sul lavoro.
In un momento di forte recessione quale quello attraversato dal paese Italia nei comuni simili anomalie appaiono inspiegabili: la comunità chiede al primo cittadino Vincenzo Strazzullo di verificare l’idoneità dei locali comunali e soprattutto l’individuazione di eventuali sprechi economici, con tanto di responsabili, di cui Ercolano oggi dovrebbe veramente fare a meno.
In sintesi: invece di rendere operativo il servizio di videosorveglianza in città ci si affretta ad acquistare altre apparecchiature di fatto illegali nell’ambito dell’utilizzo prefissato. Ancora una volta i cittadini commentano con amara ironia “siamo a Ercolano dove tutto è possibile”.
Alfonso Maria Liguori