Esasperato da problemi logistici con il comune legati all’attività di fioraio che svolgeva la vittima si era lasciata andare al gesto estremo forse esasperato dall’indifferenza degli amministratori. La questione è duplice: si sa che a lanciare l’estintore sia stato un dipendente comunale ma chi sia questo responsabile resta ad oggi un mistero. Dubbi legittimi nascono però nel comprendere come sia stato possibile che Formicola sia riuscito ad arrivare sul balcone del sindaco con tanto di “benzina” al seguito. Al momento si ridusse la vicenda sussurrando in ambienti comunali “ era persona nota….”.
Allora, tanto per intenderci, con questa filosofia un compagno di scuola del Prefetto armato fino ai denti riuscirebbe a raggiungere indisturbato gli uffici solo perché la piantoneria l’ha riconosciuto e quindi non controllato? E’ inammissibile solo pensare che qualche addetto ai lavori del comune di Ercolano abbia con questa logica archiviato l’accaduto.
Antonio Formicola era un onesto lavoratore, ben voluto dalla gente e sempre pronto con il suo lavoro a farsi in quattro in caso di eventi pubblici da realizzare sul territorio. Ma le cose sarebbero potute andare diversamente e non riguardare un onesto contribuente ma un delinquente scatenato che avrebbe potuto a quel punto indisturbato compiere un vero e proprio massacro. Con la sicurezza non si scherza: ci si augura che il sindaco Vincenzo Strazzullo nella sua professionale e attenta analisi dei fatti faccia luce su una vicenda che presenta ancora tanti punti da chiarire.
Alfonso Maria Liguori