In un match all’americana, con tempistiche precise ed eque per entrambi, arbitrato dal giornalista Antonio Civitillo direttore del settimanale “La Torre”, si sono messi in gioco Ciro Borriello, primo candidato sindaco ufficiale del centrodestra, supportato da diverse liste civiche, e Giandomenico Maglione, candidato sindaco del movimento Lavoro Comune.
Il candidato Maglione ha orientato le sue risposte, nel prevedere una probabile vittoria del suo schieramento, sulla necessità di garantire progettualità a lungo termine, utilizzo in maniera definitiva di spazi in disuso del territorio e compattezza del movimento, e quindi della squadra di governo, in totale disaccordo con le sfaldature interne mostrate dall’attuale centrosinistra cittadino.
«Ciò che è mancato alle precedenti amministrazioni – ha detto Maglione – è stata la tendenza a incentrare il proprio lavoro su progettualità a lungo termine. Proprio per questo sono state perse molte occasioni, come nel caso del protocollo «Rifiuti zero» che non è mai stato ben utilizzato al fine di risolvere il problema rifiuti. È determinante saper guardare al futuro, una compattezza nella macchina comunale, possibilmente con la scelta di personal qualificato e garanzia di concertazione tra pubblico e privato. Il mio primo provvedimento, qualora diventassi sindaco, sarebbe quello di determinare una destinazione definitiva per spazi in disuso come i Molini Marzoli, l’ex Palestra Gil e il complesso dell’Annunziata, in procinto di riqualificazione».
Ha puntato, invece, sul valore dell’usato sicuro il candidato sindaco del centro destra Ciro Borriello, insistendo sui traguardi materiali raggiunti nel corso del suo mandato da primo cittadino e di deputato di Forza Italia alla Camera.
«La mia storia politica – ha detto – dimostra che le mie non sono solo parole ma sono sostenute da traguardi reali ottenuti nel corso del tempo. Io ho operato una vera “rivoluzione culturale” a Torre del Greco, sia con l’innalzamento del livello di raccolta differenziata, dal 2% al 52%, sia con i controlli per la sicurezza stradale, sia con diversi servizi portati in città.
E’ chiaro che il sindaco da solo non può risolvere tutti i problemi, molti sono i vincoli come nel caso dell’urbanistica e in una serie di progetti che necessitano del veto degli organi sovraccomunali. Si deve insistere molto sul dialogo con questi organi. Il mio primo provvedimento, nel caso di vittoria, sarebbe l’abolizione dell’aumento di 92mila euro alla ditta che si occupa della nettezza urbana in città, varato dalla giunta Malinconico».