Nuova caserma dei carabinieri: lo spettro dei vincoli della Soprintendenza

ercolano casermaAria di controlli da parte della Sovrintendenza a Ercolano sulla nuova caserma dei carabinieri.

La struttura, di cui giorni addietro è stata posta l’ennesima prima pietra, potrebbe subire un arresto nei lavori dovuto ad alcuni vincoli con il sito archeologico ercolanese distante poche decine di metri dalle stessa.

Un’altra anomalia non sfuggita ai residenti è dettata dall’assenza del cartello identificativo dei lavori che dovrebbe essere per legge esposto all’ingresso del cantiere. Tra i corridoi del palazzo di città sono in molti a scommettere sulla scarsa durata e forse legittimità di un progetto che dovrebbe finalmente rendere onore ai professionali militari della benemerita.

Non si contano più le paternità di un’iniziativa che ha visto più volte e sotto sindaci diversi la posa della “prima pietra” : in paese si spera che non si sia trattato del primo e ultimo pezzo di un puzzle destinato a restare incompleto.

Abbiamo già più volte accennato alla questione della caserma ultimata in località Miglio d’Oro (già Via Doglie) e mai entrata in funzione perché sequestrata in tempi record con tanto di lavagna identificativa dei lavori recitante Ministero della Difesa e lo abbiamo evidentemente fatto in maniera talmente convincente da spingere qualche addetto all’informazione a riportare pedissequamente quanto da noi narrato con tanto di “comuni dichiarazioni” dei residenti.

La parola ora spetta al sindaco di Ercolano Vincenzo Strazzullo: la gente attende dal primo cittadino segnali inequivocabili di chiarezza in relazione ad una vicenda che si spera possa avere esito positivo, se non altro nel rispetto delle uniformi statali che hanno saputo con abnegazione e professionalità difendere la legalità all’interno della comunità vesuviana.

Alfonso Maria Liguori

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