“Le notizie diffuse – afferma il direttore sanitario – non solo sono false e pretestuose, ma offendono l’immagine dell’intera azienda, buttano fango sulla dignità e la professionalità di tutti gli operatori sanitari, medici e non, i quali, nonostante le difficoltà oggettive, lavorano con grande spirito di sacrificio per rispondere ai bisogni sanitari dei cittadini. Un servizio che certo non è da terzo mondo, come affermano alcuni rappresentanti sindacali”.
“In relazione alle denunce di inefficienza del pronto soccorso ad esempio – prosegue il direttore Lomello – ci si dimentica troppo facilmente che esiste un servizio con triage attivo h 24 e che proprio di recente per far fronte alle criticità dovute alla carenza di posti letto, sono stati varati diversi protocolli e linee-guida con l’obiettivo di migliorare accoglienza, visite specialistiche, ricovero e trasferimento dei pazienti. Fra questi, la riattivazione del servizio di endoscopia digestiva presso il plesso di Gragnano e l’apertura di una camera operatoria dedicata a interventi di piccola chirurgia. Nel primo trimestre del 2014 sono stati registrati n. 17.540 accessi, di cui 5.330 (32,18%) sono stati dimessi a domicilio, 5.226 (31,55%), dimessi a strutture ambulatoriali, 1.444, (8,72%), sono stati ricoverati e 1.853 (11,19%) hanno rifiutato il ricovero.
Non esiste alcuna denuncia di morte per omissione di servizio o per colpa o per negligenza da parte di operatori sanitari.
Sul fronte delle problematiche connesse alle infezioni ospedaliere da ferita chirurgica, i dirigenti del San Leonardo hanno partecipato allo Studio di prevalenza europeo sulle infezioni correlate all’assistenza e sull’uso di antibiotici negli ospedali per acuti, organizzato dal settore assistenza ospedaliera della Regione Campania.
Dal sistema QUANI SDO, in cui vengono riportati in via informatica le schede di dimissione ospedaliera, sostanzialmente diagnosi principale, secondaria e procedure, relativamente ai ricovero oltre la soglia, ai ricoveri ripetuti e ai ricoveri complicati per patologia quale ascesso o infezione da ferita, è emerso che su un totale di 963 ricoveri solo 6 pazienti hanno manifestato complicanze da infezione da ferita, lo 0,62%. Decisamente al di sotto della media europea che è pari al 5,5 %.
I processi di sterilizzazione sono controllati con prove biologiche e chimiche da protocollo revisionato a settembre 2013, gli operatori sono stati formati ed informati sul corretto utilizzo dei DPI e sulla corretta procedura del lavaggio delle mani”.