“Uno spettro si aggira per l’Europa, è quello di Nicola Cosentino”

vincenzo d'anna-pdl3“Parafrasando Marx è proprio il caso di dire che lo spettro di Nicola Cosentino continua a fornire elementi per critiche politiche tanto falso quanto ingenerose”. Così il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, commentando le dichiarazioni rese ieri a Gragnano, contro Forza Campania e Cosentino, dal deputato di Sel Claudio Fava.
“Orfana del comunismo – spiega D’Anna – l’araba fenice di Marx risorge sotto le forme dello statalismo fallimentare e del giustizialismo farlocco e politicizzato trovando degno epigono in Fava a caccia di consensi in Campania per la lista Tsipras”.

“A corto di argomenti e per la verità anche di consensi – ribadisce il parlamentare del Gal – questo professionista della politica (non ha mai fatto altro di mestiere), professionista dell’antimafia fatta di chiacchiere, cerca di lucrare consensi bollando Cosentino come camorrista e quelli che fanno politica in Forza Italia-Forza Campania come collusi con la malavita organizzata. Stia tranquillo Fava: noi siamo e restiamo una forza politica che ha sempre agito con trasparenza ed onestà nelle istituzioni senza essere mai stati sfiorati neanche dal sospetto”.

“Nicola Cosentino – rincara la dose D’Anna – resta un incensurato ed i fumosi teoremi costruiti sull’impalpabile reato del concorso esterno finora non sono stati mai provati dopo due anni di dibattimento. Più che preoccuparsi di fare passerella recandosi dai magistrati, si preoccupi, l’on. Fava, dell’aberrante applicazione del carcere preventivo applicato ben due volte a Cosentino senza che ne ricorressero gli estremi previsti dalla legge”.

Certo, conclude il sen. D’Anna: “è difficile inculcare i principi del liberalismo in chi è orfano dei suoi pregressi riferimenti politici, ma anche Fava, con un piccolo sforzo, può comprendere che strumentalizzare alcune vicende non gli renderà voti e consensi. Vada piuttosto a visitare nelle carceri italiane le migliaia di detenuti in attesa di giudizio. E’ quella l’umanità sofferente ed emarginata che lui dice di voler difendere”.

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