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Atti intimidatori contro il sindaco: “Continuo sereno il mio mandato”

carabinieri

“Continuo sereno il mio mandato nutrendo massima fiducia nelle forze dell’ordine”: sintetico ma chiaro il commento a Pozzuoli del sindaco Vincenzo Figliolia vittima in poco più di dieci giorni di due atti intimidatori. Danneggiata a breve distanza di tempo l’auto del primo cittadino che ha più volte manifestato pubblicamente la volontà di adoperare il pugno duro contro il malaffare e la prevaricazione violenta costati alla città nel tempo un prezzo altissimo.

“Per amore della nostra terra – aveva precisato Figliolia – non tollereremo che si lasci campo libero a delinquenti e balordi all’interno di un territorio che vanta tradizioni storiche millenarie. Abbiamo immense risorse legate all’archeologia e al mare: risorse che monitoreremo con capillare attenzione consentendo solo alla sana impresa di poter creare occupazione e benessere nella nostra città”.

Gli inquirenti per il momento mantengono il massimo riservo sulle indagini: Figliolia aveva fortemente tuonato contro l’uso di stupefacenti a tutela dei giovanissimi che finiscono spesso vittime di un cinico e spietato sistema criminale. Proprio l’avversione al fenomeno dello spaccio potrebbe aver indotto i clan della zona ad “avvertire” il primo cittadino tentando di lenire le energie di chi sin dall’inizio del mandato si è battuto per la pubblica sicurezza e il vivere civile.

Poi c’è l’altra delicata questione dello sversamento di liquidi nocivi in mare sempre denunciato da Figliolia: questa presa di posizione potrebbe aver infastidito chi opera da troppo tempo al di fuori della legalità illudendosi di poter eludere normative specifiche in materia di preservazione dell’ambiente. La risposta del sindaco di Pozzuoli è inequivocabile: non si arretrerà di un passo nell’esercitare le mansioni previste dal ruolo pubblico ricoperto. Massima solidarietà è stata espressa al leader Figliolia da tutto il mondo politico e dalla cittadinanza che continua a guardare con fiducia e rispetto il proprio “nocchiero”.

Alfonso Maria Liguori

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