Il ministro Dario Franceschini stamani in visita al sito archeologico di Pompei si è impegnato per la salvaguardia e il rilancio del più grande museo a cielo aperto. Franceschini ha auspicato la collaborazione con i privati e ha sottolineato il fondamentale impegno dello Stato.
Nelle stesse ore però i turisti diretti agli scavi di Oplonti, nel comune di Torre Annunziata, per visitare la stupenda villa di Poppea sono stati accolti da una serie di cassonetti, certamente ordinati, ma stracolmi di immondizia e di materiali riciclabili, dimenticati all’interno dell’area archeologica a pochi passi dalla biglietteria.
Dov’è lo Stato in questo caso? A chi spetta il compito di smaltire in maniera appropriata l’immondizia all’interno dell’area archeologica?
A Pompei il ministro dialoga con il sindacato per garantire in maniera duratura l’apertura delle tre nuove domus. A Oplonti, invece, non si è in grado di evitare che l’immondizia troneggi sul piazzale d’ingresso di uno dei siti archeologici più importanti al mondo. Solo pochi giorni fa, nei pressi della biglietteria della Villa di Poppea c’era la cancelliera tedesca Angela Merkel che, tra l’altro, ha dovuto anche evitare il randagio che dormiva placidamente proprio sotto lo sportello (come è visibile nella foto).
I rifiuti di Oplonti sono l’ennesimo schiaffo all’enorme patrimonio culturale campano e italiano. Risulta così essere una voce nel deserto il disperato appello per la difesa del sito lanciato nei giorni scorsi dalla presidente dell’Archeoclub di Torre Annunziata, Mirella Azzurro.
Restiamo in attesa che qualcosa cambi concretamente. Gli annunci e le promesse non sono mai serviti, oggi danno seriamente fastidio.
LEGGI ANCHE
Visita del ministro della cultura negli Scavi