La Chiave Tattica di Udinese-Napoli

Foto Pepe Reina Arancio

Il Napoli di Rafa Benitez vuole dare continuità di risultati dopo la vittoria contro la Lazio, assicurarsi la terza posizione e battere il record di punti e di vittorie esterne, ma soprattutto pensare alla gara della stagione del 03 maggio contro i viola di Montella. Sull’altra sponda l’Udinese di Guidolin cercherà di dimenticare la sconfitta patita nell’ultima giornata di campionato subita contro la Juventus. I partenopei in formazione rimaneggiata presentano diverse novità: Reveillere sull’out di destra, la coppia difensiva è formata da Henrique e Fernandez, la prima punta è Duvan Zapata in sostituzione dell’infortunato Higuain.

Una gara che nella prima frazione non presenta troppi spunti interessanti, gli azzurri schiacciano nella propria metà campo gli avversari ma non impensieriscono la porta difesa dal giovane Scuffet. Gli esterni offensivi del Napoli dovrebbero dare di più, soprattutto Insigne che ha come dirimpettaio Hernateux, un buon difensore ma lento, lo scugnizzo di Frattamaggiore deve puntarlo di più e cercare la giocata dell’uno contro uno. La prima frazione si chiude con il Napoli in vantaggio di un goal grazie ad una sponda di testa di Zapata su fallo laterale di Ghoulam. La palla arriva allo spagnolo Callejon che batte al volo e mette la sfera alle spalle di Scuffet. Nel secondo tempo in campo un Napoli senza voglia al cospetto dei bianconeri che vogliono pareggiare i conti. I bianconeri di Guidolin stringono le maglie a centrocampo proponendo un gioco sugli esterni, il Napoli cerca di controbattere ma c’è un evidente calo fisico e mentale. Si sprecano due occasioni d’oro con Zapata e Insigne e arriva il goal del pareggio. Pasticcio di Reina che vorrebbe servire Behrami, ma si fa anticipare da Muriel che serve il classe ’94 Fernandes che deposita la palla in rete alle spalle del portiere spagnolo. Benitez non cambia il suo credo tattico e gli azzurri sono prevedibili, cercano di fare possesso palla, ma la circolazione è troppo lenta, non si dà profondità alla manovra, la squadra è lunga e pecca in concentrazione e mentalità.

Gli stimoli a calciatori professionisti non si dovrebbero dare, ma questi ragazzi sembrano come dei bambini che li devi sempre stimolare. Una squadra vincente la si vede soprattutto nella mentalità, quella cattiveria che questo Napoli non ha e che per tutto l’arco della stagione l’ha fatto vedere poche volte. L’impressione che dà all’esterno è di una squadra senza idee, senza organizzazione tattica, che gioca non per passione, gli stimoli non li possono dare solo la grande squadra o la grande sfida, gli stimoli di vincere li devi avere sempre perché tu Napoli non hai vinto nulla d’importante. La partita termina in pareggio e poco importa che il goal dei friulani è in chiaro fuori gioco e che un rigore netto per fallo su Pandev non è stato decretato.

 

Nando Zanga

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