In seguito l’autorità giudiziaria ha confermato per tre dei fermati la permanenza in carcere, mentre per il quarto sono stati disposti i domiciliari.
Nel corso delle indagini, coordinate da Giovanni Corona della procura del tribunale di Napoli Nord, sono stati ricostruiti i ‘colpi’ anche grazie alla visione e all’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza dei negozi. Alcuni particolari hanno così permesso di risalire ai responsabili e al veicolo usato per le rapine.
Tutte le catture sono avvenute tra la zona 167 di Melito di Napoli e Sant’Antimo. Uno dei quattro indagati, venuto a sapere della cattura dei complici, ha cercato di scappare ma nell’arco delle successive 24 ore è stato bloccato.
Uno dei fermati è stato trovato in casa con la replica di una pistola nella cintola del pantalone: ha detto ai militari che la usava solo per giocarci con il figlio di due anni. In realtà, dalle immagini delle telecamere è emerso che l’arma veniva utilizzata durante le rapine.
I quattro sono stati portati nel carcere di Napoli-Poggioreale dove l’autorità giudiziaria ha confermato per tre dei fermati la permanenza in carcere, mentre per il quarto sono stati disposti i domiciliari.
Con questa operazione salgono a dieci le rapine nei confronti di esercizi pubblici, scoperte dagli uomini della compagnia dei carabinieri di Marcianise nell’ambito del piano di prevenzione e contrasto che è articolato in due fasi, una preventiva e l’altra repressiva.