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Cipollotto nocerino Dop: successo per la tavola rotonda

cipollotto nocerino dopE’ ancora forte l’eco della tavola rotonda che ha visto la partecipazione, per un importante confronto, dei vertici del Consorzio di tutela del Cipollotto nocerino Dop, dei produttori, del dipartimento di economia dell’Università di Salerno, Slow Food e delle associazioni di categoria (Cia, Coldiretti, ConAgricoltura). Un appuntamento che ha coinvolto anche le autorità politiche, avviando una serie di percorsi volti a dare maggiore forza alle attività legate alla valorizzazione, promozione e vendita del Cipollotto. Tante sono le indicazioni scaturite, una delle quali è legata all’iniziativa che vede coinvolta la facoltà di economia aziendale.

Sull’argomento è intervenuto il prof.di Economia e Gestione aziende agrarie Michele Cerrato.

“E’ stato sottoscritto un accordo di collaborazione tra il direttore del Dipartimento Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Salerno prof. Cira Perna ed il presidente del Consorzio per la Tutela del Cipollotto Nocerino. Ci stiamo muovendo in un quadro economico di riferimento che negli ultimi tempi è fortemente cambiato, connotato da una crescente competitività dei prodotti sia locali e nazionali, che sui mercati esteri. La globalizzazione ha creato nuovi mercati o perlomeno ha creato un unico mercato molto più ampio e molto allargato. Per questo motivo dobbiamo prepararci con gli strumenti adeguati ad essere presenti su una tipologia di mercato basato su un’alta competitività. Noi, abbiamo il cipollotto che presenta al suo interno le caratteristiche della competitività, ma è necessario creare le condizioni affinchè possa essere visibile e vincere la concorrenza. Visionando ‘le carte del cipollotto’ mi sono reso conto delle potenzialità che ha questo prodotto per la valorizzazione economica del territorio. Una delle caratteristiche di questa produzione dal punto di vista tecnico è che si adatta bene per i suoi processi non solo all’agricoltura di pianura, ma anche all’agricoltura collinare. È una coltivazione intensiva perché i pochi moggi di terreno riescono a fornire un reddito notevole. Il primo passo è quello di realizzare un’indagine conoscitiva, cioè capire quante sono le superfici, quali sono le specificità tecniche ed economiche della coltivazione, perché prima di dire che una coltivazione è redditizia bisogna fare una giusta valutazione economica. Una volta verificata l’utilità economica della coltivazione, dobbiamo anche legare la produzione alla trasformazione. Tracciando queste fasi e legandole a quelle che poi sono le modalità di commercializzazione del prodotto, riusciremmo ad avere sotto controllo l’intera filiera e certificarla. La certificazione di questo prodotto non solo contribuirà a dare valore aggiunto agli agricoltori e a tutti coloro che lavorano all’interno della filiera, ma servirà sicuramente come valore aggiunto alla qualità del territorio”.

Sulla stessa linea il presidente del consorzio di tutela del Cipollotto nocerino DOP, il dottor Giuseppe Bulleri.

“In un libro, il cipollotto è riportato in un affresco degli scavi di Pompei, ciò fa pensare che quest’ultimo risalga ad oltre 2000 anni fa. L’incontro, rappresenta una tappa importantissima per la vita del consorzio di tutela che presiedo e soprattutto per il prodotto. In effetti, con questo confronto viene sancito ufficialmente l’accordo che abbiamo sottoscritto con l’Università di Salerno”.

Grande soddisfazione anche da parte delle istituzioni e del Sindaco Pasquale Aliberti.

“E’ un momento importante per il comparto agro alimentare del nostro territorio; il Cipollotto potrebbe aprire nuovi scenari sociali ed economici. In un momento così difficile è fondamentale unirsi e fare sistema e Scafati potrebbe giocare un ruolo importante e centrale per la crescita del consorzio”.

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