Il 5 ottobre 2010 un atto di indirizzo del consiglio comunale rimarcava l’importanza dell’acqua come bene comune, ancor di più suffragato dal referendum del 2011 dove gli italiani, tutti, espressero volontà collettiva e nota sulle risorse idriche come bene comune e pubblico.
A Scafati nulla è stato fatto per garantire questo diritto. Puntualmente, non è raro imbattersi nel degrado totale e nel cattivo stato di manutenzione delle tante fontanine pubbliche sparse per le piazze e le strade scafatesi di cui, col protocollo numero 70711, gli attivisti del Movimento 5 Stelle chiedevano una mappatura dell’ubicazione delle stesse.
Nel 2010 il comune si impegnava, oltre che nel rendere di nuovo l’acqua un bene pubblico, anche in una campagna di sensibilizzazione sul risparmio idrico e ad una campagna informativa periodica sulla qualità dell’acqua, garantendo analisi chimiche e biologiche. Ad oltre tre anni da tutto ciò, tutte queste garanzie sembrano essere cadute nel dimenticatoio ed i grillini scafatesi mostrano tutto il loro sdegno.
Antonio Giovanni Perrino, attivista del Movimento 5 Stelle Scafati (Scafati in Movimento) ha dichiarato in merito: “Chiediamo che il sindaco si impegni con tutte le sue possibilità per far sì che riprenda il percorso interrotto ed arenatosi quattro anni fa con la speranza che non ci diano le solite ‘risposte da scaricabarile tipiche di una politica non sana. Sollecitiamo da forza extra-consiliare, non solo il sindaco, ma anche le opposizioni che, come al solito, specialmente a Scafati sono sempre più assenti e distanti dalle esigenze e dalle battaglie dei cittadini. Inoltre, cogliamo l’occasione per presente questa problematica all’assessore Ugliano, affinchè la Gori vada via dalla città, augurandoci che il deliberato comunale di quattro anni fa non sia e rimanga solo chiacchiere, ma che possa finalmente concretizzarsi per il bene dei cittadini. Noi del M5S non dimentichiamo né i cittadini e né i loro diritti”.
Raffaele Cirillo