Patto con i clan del Vesuviano e Napoli Nord per vincere la faida di camorra

carabinieri RosSvolta nelle indagini a Ercolano per ricostruire lo scacchiere criminale che per decenni ha tenuto sotto scacco la città. Chiare le rivelazioni dei pentiti: la mala locale aveva stretto rapporti stretti con potenti clan del vesuviano e dell’area nord di Napoli.

I Gionta di Torre Annunziata e i Lago di Pianura: questi solo alcuni tra i potenti sodalizi criminali che avrebbero a più riprese supportato con uomini e mezzi la faida a Ercolano tra gli Ascione -Papale e Birra–Iacomino iniziata prima per il controllo degli affari illeciti in città e culminata poi in una reciproca caccia all’uomo seguita agli omicidi eccellenti di Mario Ascione ( fratello del ras defunto in carcere Raffaele o ‘ luong) e Antonio Papale trucidato a pochi metri dalla sua abitazione in Vico Moscardino.

Le gole profonde della mala potrebbero però andare “oltre” : quello che tutti gli ercolanesi onesti vorrebbero è conoscere finalmente i nomi dei “colletti bianchi” che per anni hanno tratto profitto dalla camorra riciclando abilmente ingenti somme di denaro e investendo in molteplici attività commerciali sparse anche all’estero.

Questo il tassello ad oggi sfuggito agli inquirenti, questo l’ultimo grande mistero da svelare all’interno di una comunità che ancora si interroga su mandanti ed esecutori di delitti eccellenti non sempre legati al mondo del crimine organizzato.

I collaboratori di giustizia: questo il fulcro sul quale far ruotare la ricostruzione di decenni di prevaricazione violenta, traffico di stupefacenti , usura ed estorsioni. Ricostruzione che dovrebbe però finalmente smascherare insospettabili esponenti “della Ercolano bene” : come si possa pensare che pregiudicati poco più che analfabeti abbiano potuto costruire imperi economici e immobiliari senza la guida attenta di professionisti è francamente inconcepibile.

Parli chi sa e lo faccia , se realmente pentito, per amore di una terra troppe volte tradita e umiliata dagli stessi figli. In caso contrario fiaccolate, momenti commemorativi e spot a tema saranno solo palliativi per una comunità che ha appena iniziato a combattere concretamente il più devastante cancro sociale ( con tanto di ramificate metastasi ) chiamato camorra.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.