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Al via il programma di maggio del San Francesco

Due immancabili appuntamenti con la storia al Teatro San Francesco di Scafati. A maggio, nel mese dell’anniversario della strage di Capaci, ritorna, per il terzo anno consecutivo, “Radici”, con due compagnie del circuito indipendente.

Il primo appuntamento è fissato per giovedì 8 Maggio, con la compagnia salernitana “TeatrAzione”, che andrà in scena con: “Paolo Borsellino. L’ultimo istante. Storia di un giudice italiano”.  La rappresentazione racconta un incontro immaginario con l’uomo che Paolo Borsellino è stato, delineando, attraverso immagini, rimandi e simboli, il contesto storico e sociale in cui la sua coscienza si è formata. Lo spettacolo vuole raccontare non solo il magistrato, ma anche l’uomo che ha sempre ricercato la verità e la giustizia, con le sue paure, le sue incertezze, le sue passioni, i suoi ricordi.

Il testo e la regia sono a cura di Igor Canto e Cristina Recupito. In scena: Igor Canto, Valeria Impagliazzo, Alessandra Ranucci, Cristina Recupito. Luci e audio a cura di Luca Ferrara.

Il secondo appuntamento è previsto per giovedì 15 maggio, con i casertani “Mutamenti/Teatro Civico14”, che porteranno a Scafati uno dei loro lavori più importanti e rappresentativi: “Il Macero”.  La pièce teatrale prende spunto dal romanzo «Sandokan – storia di camorra», del poeta e romanziere milanese Nanni Balestrini, ma non intende soffermarsi sulle “gesta” del noto camorrista casertano. «Il Macero» è la storia di un ragazzo e del suo disagio a vivere in una comunità in cui l’attitudine al delitto è divenuta normalità.  A tutto questo, egli si ribella: prima parlando, decidendo di raccontare, di non tacere, e poi abbandonando la terra in cui è nato. Lo spettacolo è scritto, diretto e interpretato da Roberto Solofria. Luci a cura di Antimo Navarra ed audio di Ilaria Delli Paoli.

Per tute le info, è possibile consultare il sito del teatro: www.teatrosanfrancesco.it.

La rassegna offre biglietti a costi accessibili, proprio perché, di fondo, intende lanciare importanti messaggi sociali, dalla difesa della propria terra alla conservazione della memoria storica.

Agnese Serrapica

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