Raccolta rifiuti a rischio. Stop alla “Alba Paciello” dal Prefetto di Caserta

compattatore rifiutiRaccolta dei rifiuti a rischio in diversi comuni campani serviti dalla ditta “Alba Paciello”.

L’interdizione antimafia per la ditta di Casagiove è stata infatti confermata e dunque l’azienda specializzata in servizi ambientali e raccolta rifiuti, non può continuare a lavorare per le pubbliche amministrazioni. Nei prossimi mesi si pronuncerà sul ricorso prodotto il ricorso al Tar.

La vicenda giudiziaria della “Alba Paciello” nasce da un’inchiesta della procura della Repubblica di Napoli per i reati di falso ideologico e turbata libertà degli incanti, in relazione ad una gara d’appalto per i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti nel comune di San Gennaro Vesuviano, nel maggio 2011. All’epoca della sospensione l’azienda serviva ancora San Gennaro Vesuviano, ma l’Amministrazione decise immediatamente di affidare il servizio ad altri.

Già ad ottobre la “Alba Paicello” aveva visto sospendere il proprio certificato antimafia, ora essendo la ditta casertana è giunto lo stop firmato dal prefetto di Caserta, Carmela Pagano.

A Volla la “Alba Paciello” operava in virtù della realizzazione di una ATI con la ditta Langella Mario. Quest’ultima si sarebbe offerta di continuare il servizio con la sostituzione della ditta fermata con altro operatore del settore. La legge lo permetterebbe, ma Langella è la ditta di complemento e quindi non avrebbe la possibilità di realizzare tale iniziativa.

Intanto sembrerebbe che la ditta giunta seconda nella gara d’appalto realizzata dall’amministrazione vollese, e che stando a quanto sta accadendo in quasi tutti i comuni coinvolti, dovrebbe vedersi affidato il servizio come da regolamento in questi casi, si è già detta disponibile e pronta a prendere in mano il servizio. La GPN di Sant’Antonio Abate, appunto la ditta giunta seconda, già conosce ed opera sul territorio gestendo il servizio nei due comuni viciniori di Cercola e Sant’Anastasia.

Secondo le pochissime indiscrezioni trapelate, a convincere la prefettura di Caserta a disporre lo stop alla Alba Paciello, la cui omonima titolare è una donna di 84 anni, varie informative recenti di Dia, carabinieri, questura e nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza e i problemi giudiziari di un parente stretto della titolare.

Attualmente lo stop della raccolta da parte dell’impresa riguarda i comuni di Caivano, Palma Campania, Teano, Vitulazio, Volla, Recale, San Cipriano d’Aversa, Quarto e Grazzanise.

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