Scopo della riunione, come è stato precisato nell’introduzione dei due presidenti di Commissione, era anche la necessità di avere chiarezza sulla situazione relativa al bilancio della società a tutto il 31.12.2013, alla situazione dei crediti e debiti della stessa, e, anche con riferimento alle notizie di stampa diffusesi ultimamente su disposizioni e/o irregolarità amministrative e contabili nella gestione pregressa, sull’adozione o meno, da parte dell’ufficio disciplina della stessa società, di provvedimenti in relazione alla mancata esazione dei crediti inevasi.
I consiglieri hanno nei loro interventi precisato le questioni poste nell’ordine del giorno. Preso atto che la Elpis ha fornito oggi la documentazione richiesta e delle denunce che la stessa società ha presentato alla Procura della Repubblica sulle irregolarità riscontrate, il consigliere Iannello ha sollecitato l’apertura da parte della Giunta di una inchiesta amministrativa che affianchi autonomamente l’inchiesta penale e che risponda all’obbligo della garanzia del buon andamento dell’amministrazione pubblica; in vista dei cambiamenti che nel settore introdurranno le recenti decisioni in merito all’assetto societario e all’organizzazione del settore, il consigliere Varriale ha chiesto di conoscere quali iniziative si intende portare avanti affinché, anche nella necessaria azione di riscossione dei crediti, siano salvaguardate le tante imprese che lavorano nel settore, e che subiscono la crisi, e per combattere l’abusivismo; il consigliere Gennaro Esposito ha chiesto chiarimenti riguardo all’attività della Elpis, che, dato il fiorente settore, dovrebbe garantire entrate certe per il Comune, in particolare sull’aggiornamento dei canoni pubblicitari, sui costi del personale e, riguardo ai controlli, sulle misure disciplinari prese nei confronti dei responsabili che, nella passata gestione, hanno ridotto la società ad “una specie di bancomat per privati”; il consigliere Moretto ha ricordato che ancora non si conoscono i risultati del procedimento interno sul “bubbone” Elpis già iniziato dall’assessore competente della precedente amministrazione e ricordato i motivi di perplessità già avanzati nel corso del dibattito consiliare sulla fusione con Napoli Servizi, avvenuta in mancanza di un piano industriale e nell’incertezza sui costi del personale e sui tempi di realizzazione del progetto; il consigliere Antonio Borriello ha manifestato dubbi sugli effetti che l’accorpamento delle partecipate può avere nel miglioramento ed efficientamento del settore che è strategico e nel quale vanno incrementati i controlli con risorse adeguate.
Il Vice Presidente della Elpis, Delle Donne, ha innanzitutto chiarito le questioni di bilancio della società, annunciando che oggi stesso l’assemblea dei soci approverà il bilancio relativo al 2013. La situazione debitoria nei confronti del Comune, con il versamento avvenuto oggi di 1 milione e 700mila euro, ammonta a 2 milioni e 750 mila euro; i crediti della società iscritti al bilancio (oltre al passivo di 1 milione e 733mila euro che sono stati iscritti nel procedimento fallimentare del vecchio socio privato, al 30.9.2012), invece, ammontano a 2 milioni e 639mila.
Mentre su questi crediti, che sono già passati per la riscossione ad Equitalia, non è possibile intervenire, la Elpis, in collaborazione con gli uffici del Comune della Polizia Amministrativa, sta promuovendo iniziative volte alla regolarizzazione delle posizioni dei contribuenti che hanno ricevuto solo gli avvisi di accertamento. Il Vice Presidente della Elpis ha comunque sottolineato che la società ha finora garantito l’incasso del 95% del dovuto, limitandosi, i crediti in sospeso, a circa 500mila euro all’anno, e che le posizioni irregolari dei contribuenti, grazie all’incrocio con i dati del Comune, sono comunque di entità ridotta.
Rispondendo al presidente Crocetta, che aveva sottolineato il non cambiamento dell’organigramma della Elpis, ha ricordato come la gestione precedente era tutta nelle mani del Direttore Generale, e che adesso non c’è più nessuno dei vecchi dirigenti tra i dipendenti della Elpis. L’attuale organigramma comprende 35 operai e 24 impiegati; tutti i proventi da contratti accessori, che ammontavano a 500 euro lordi al mese per operaio, sono stati disdetti, per ridurre i costi. Nel 2012 c’è stato un incasso di 7 milioni e 250mila euro, nel 2013 di 6milioni ed 800 mila. Sul problema dell’assenza della cartellonistica elettorale, questione posta dal consigliere Moretto, il Vice Presidente Elpis ha assicurato che la cartellonistica, il cui impatto comunque è stato ridotto per il ridursi della popolazione residente, sarà installata in questi giorni.
La dottoressa Sparano, Direttore centrale delle Attività Produttive, ha detto che la delibera sulla cessione del ramo d’azienda della Elpis alla Napoli Servizi, approvata in Consiglio, ha dato il via ad un percorso articolato alla fine del quale sarà direttamente il Comune ad incassare attraverso Napoli Servizi gli introiti della pubblicità e delle affissioni. Nel frattempo, è cambiato il regime normativo relativo, per cui non si parla più di autorizzazioni ma di concessione del suolo pubblico per gli spazi pubblicitari. Questi ultimi saranno messi a bando, contestualmente alla riformulazione, che dovrà essere il Consiglio ad approvare, del piano generale degli impianti e del regolamento delle affissioni, tuttora mancante. Nelle more di questa riforma, gli uffici non stanno procedendo a nuove autorizzazioni sul suolo pubblico e, come poi ha spiegato nel dettaglio la dirigente del servizio Polizia Amministrativa, Cetrangolo, anche nel caso delle autorizzazioni private, queste vengono rinnovate solo se, grazie alla sinergia tra Comune e Elpis, si accerta l’inizio della regolarizzazione delle posizioni che evidenziano canoni non versati. Sui canoni, la dottoressa Cedrangolo ha spiegato che allo stato attuale essi sono rigidamente stabiliti dalla legge di settore che, tra l’altro, impone che essi siano riscossi come i tributi, riducendo lo spazio di iniziativa dell’amministrazione. E’ imminente, infine, la ripresentazione della gara per la rimozione degli impianti abusivi (la prima è andata deserta), mentre il miglioramento dei controlli da parte della Polizia Locale sul fenomeno è attestato dall’aumento dei verbali elevati.
L’Assessore al Lavoro e alle attività produttive, Panini, ha ricondotto parte dei mancati incassi alla cattiva organizzazione della azienda e all’esiguità del personale addetto alla riscossione (2 persone). Che, per anni, la società sia stata abbandonata a se stessa è provato anche dalle indagini aperte e dalle transazioni giudiziarie avviate. Importante è agire tempestivamente e con forza sulle affissioni abusive, che l’assessore ha ricondotto a tre tipi: affissione abusiva commerciale, politica e mortuaria. In generale, il settore della pubblicità, a Napoli, non produce grandi incassi, per cui è necessario ed urgente provvedere alla stesura del Piano generale degli impianti, in cui si inserisca un’attenzione al centro storico ed un approccio meno invasivo e lesivo della bellezza della città, e si metta a regime la comunicazione tra le banche dati della Polizia amministrativa e della Elpis.