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Stalli per pubblicità elettorale alla ditta esterna a Ercolano

ercolano comunePer la prima volta a Ercolano non sarà la sezione segnaletica del comune a preparare i siti elettorali ma una ditta esterna. I cittadini si augurano che con questa opzione il governo locale guidato dal sindaco Vincenzo Strazzullo abbia “risparmiato” soldi pubblici : se così non dovesse essere ancora una volta ci troveremmo di fronte ad una palese incongruenza.

Da un lato le casse comunali languono da sempre in rosso dall’altro poi non si pubblicizza adeguatamente una scelta che potrebbe comunque incidere sulle spese comunali. L’ideale sarebbe organizzare una meeting presso l’auditorium del MAV ( museo archeologico virtuale) tra il sindaco Strazzullo , gli assessori, i consiglieri comunali e il popolo ercolanese onde confrontarsi su tematiche di vitale importanza per la comunità.

Se si è operato bene quale migliore occasione per ricevere il giusto plauso, in caso contrario ci sarebbe forse veramente tanto di cui dare conto. In questo marasma non bisogna perdere di vista il coraggio, l’abnegazione e lo spirito costruttivo di imprenditori e associazioni operanti sul territorio. Esponendosi in prima persona queste forze positive tentano di apportare ossigeno in un contesto dove se non hai santi in paradiso realizzi poco.

Non si tratta di polemizzare con alcun amministratore in particolare ne tanto meno con il primo cittadino Vincenzo Strazzullo comunque eletto a furor di popolo alle ultime elezioni comunali : al contrario si vorrebbe cominciare a far chiarezza evidenziando una volta e per tutte elementari disfunzioni che a distanza di anni penalizzano miseramente il vissuto degli ercolanesi. In tal senso ogni organo di informazione , ogni piattaforma sociale dovrebbe essere usata con moderazione e senso di rispetto nei confronti degli interlocutori.

Questo confuterebbe il triste primato che vuole gli ercolanesi facinorosi e inconcludenti donando spessore e credibilità al contempo alle numerosissime persone per bene che continuano imperterrite a credere nella propria realtà d’origine.

Alfonso Maria Liguori.

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