Gli attivisti del WWF Penisola Sorrentina nel pomeriggio del 5 maggio, e successivamente il 9 maggio, hanno documentato e denunciato una vasta fuoriuscita di liquami provenienti dalla spiaggia del Purgatorio nel comune di Meta. I liquami dopo aver attraversato un tratto dell’arenile sabbioso si sono riversati in mare creando una vasta chiazza di colore marrone visibile anche dall’alto. E’ stato prontamente allertato il Comando Polizia Municipale di Meta e la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia.
La fuoriuscita di liquami di natura fognaria, a giudicare dall’odore e dai residui presenti (carta igienica e pannolini) ha di fatto provocato una grave alterazione morfologica della spiaggia, delle acque e dell’ecosistema marino oltre ad un conseguente danneggiamento paesaggistico-ambientale.
Già più volte, nel passato e di recente (l’ultimo esposto del WWF risale a gennaio di quest’anno) i “troppo pieni” allocati sulla spiaggia di Meta (presso la spiaggia del Purgatorio, Golden Beach, La Conca) hanno causato analoghi problemi, scaricando sostanze inquinanti in mare e arrecando un serio e tangibile danno per la salute pubblica e deteriorando l’ambiente paesaggistico e marino, sia visivamente che materialmente proprio in un tratto di costa ad altissima vocazione balneare, ed in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed ambientale ed inquadrata nei SIC (Siti di Interesse Comunitario in base alle direttive CEE 79/409/CEE “UCCELLI” e 92/43/CEE “HABITAT” ed al DPR n°357 del 8 settembre 1997 e successive modifiche ed integrazioni con DPR n°120 del 12 marzo 2003).
Si precisa che tale fenomeno nulla ha a che fare con l’intorpidimento delle acque pure osservato in località Lido Alimuri il 5 maggio ma causato, quest’ultimo, da attività di posizionamento di scogli sotto costa.
Il WWF ha pertanto chiesto ed ottenuto un sollecito intervento della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia chiedendo di accertare: la provenienza e la natura delle sostanze giunte in mare; la presenza di inquinanti nella sabbia e nelle acque marine nel punto segnalato; l’entità dell’eventuale danno ambientale alla flora e alla fauna del sito e, infine, l’individuazione di tutte le responsabilità.
“Ci auguriamo vivamente che si proceda ora all’attuazione di tutte le eventuali procedure di messa in sicurezza dell’area marina e terrestre, comprese le operazioni di bonifica dell’arenile così come previsto dalle normative vigenti (L.152/06), consistenti nel filtraggio, purificazione e successivo ripascimento della sabbia. Non è più tollerabile che sulla sabbia e sulla ghiaia attraversata, ormai troppo spesso, da liquami in “accidentale fuoriuscita” possano poi liberamente camminare e giocare i nostri bambini, né è possibile che continuino a nuotare nelle acque schiumose e marroni, con un rischio sanitario assolutamente da non sottovalutare.”