Negli ultimi tempi durante le varie sessioni dei miei corsi di Jeetkunedo Killer Instinct Figthing Method, mi viene sempre più richiesto, in aggiunta alla pratica delle arti marziali,di sviluppare la massa muscolare. La richiesta viene avanzata per fini estetici. Infatti,pur non volendo raggiungere i livelli ottenuti da Arnold Schwarznegger, Bruce Lee o Van Damme i giovani desiderano avere un fisico scolpito per essere al passo con le tendenze attuali. Per quanto attiene i sistemi di combattimento per la difesa personale, dove poco conta avere un corpo definito, si potrebbe pensare di abbinare alle sessioni tradizionali, quelle del classico Body Building.
Tuttavia se ci si vuole avviare ad una carriera nel campo delle arti marziali,a livello professionistico bisogna tener conto che un’eccessiva muscolatura costituisce un impedimento all’espletamento di tale pratica. Dunque non si può pensare di sviluppare un fisico muscoloso, che richiederebbe un genere di allenamento totalmente opposto, alle tipologie classiche e che comporterebbe uno stress fisico dannoso per la prestazione stessa. Un aumento della massa muscolare tra l’altro influenzerebbe negativamente la rapidità di movimento,elemento indispensabile per conseguire una buona performance. Inoltre il dispendio energetico correlato è maggiore a causa dell’aumentato peso corporeo. In tutte le competizioni agonistiche i lottatori vengono suddivisi in categorie in base al loro peso orporeo.
L’utilizzo dei pesi nel tempo è diventato indispensabile sia per rinforzare varie parti muscolari ,che vengono allenate in misura minore , sia per avere una forza maggiore quando si colpisce.
Il condizionamento è parte integrante di tutte le discipline sportive ed anche a quelle che mirano alla difesa personale, in questa disciplina il Jeetkunedo Killer Instinct Figthing Method uno degli esercizi più efficaci per allenare la forza esplosiva è il Clean and Press o il Clean e Jerk, due ottimi esercizi utili anche per la velocità. Tutto è fortemente condizionato del numero di ripetizioni e dl peso utilizzato: i carichi pesanti influiscono sulla forza, mentre quelli leggeri influiscono sulla velocità. La parte centrale del corpo e in particolare l’addome, deve essere funzionale per il movimento del tronco e resistente ai colpi durante gli scambi in un incontro.
Un ottimo esercizio per allenare quest’ultimo è il Sit up combinato con la palla medica, che può essere usata per rinforzare le diverse zone addominali. Per la velocità e la potenza dei pugni infine, si utilizzano manubri con pesi leggeri, e si lavora su tutti gli angoli di attacco, con colpi a vuoto dove le serie di allenamento variano dai 30 ai 60s accostati a recuperi brevi che variano dai 15 ai 30s. Per massimizzare le capacità cardiovascolari gli atleti d’elite si allenano ad alta quota. L’uso delle maschere aiuta i polmoni e rafforza il diaframma, ed aiuta a regolare la respirazione , ad aumentare la concentrazione mentale in generale.
L’uso del sacco e utile non solo per migliorare la propria tecnica pugilistica ma anche per allenare calci, gomiti e ginocchia. Il peso e la forma del sacco sono studiati in modo da opporre la giusta resistenza alle varie tecniche portate dall’atleta.
I Pao offrono una simile resistenza ai colpi come il sacco, la differenza è che tra i due metodi in quello dei Pao si ha l’ausilio del partner, mentre questo da la possibilità di provare le tecniche su di un bersaglio mobile e di utilizzare diverse combinazioni in base ai movimenti e gli attacchi del partner, tali combinazioni vengono poi utilizzate durante gli incontri.
Ernesto Tarchi