La settima sezione del Tar della Campania ha accolto il ricorso con il quale il Comune di Napoli contestava il provvedimento della Soprintendenza per i Beni Culturali con i quali si applicavano su Piazza Plebiscito i vincoli di tutela.
Ad annunciarlo alla stampa il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ha sottolineato la ”soddisfazione” dell’amministrazione per una vittoria che costituisce ”un risultato importante”.
“Soddisfatti della vittoria per il ricorso fatto, è un risultato importante. Mi auguro che ora cessino gli ostacoli ingiustificati rispetto all’utilizzo di piazza Plebiscito e al progetto di città che abbiamo in mente”. Lo ha dichiarato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, commentando la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso del Comune di Napoli contro il decreto della Soprintendenza che imponeva dei vincoli rispetto alle iniziative da poter svolgere nella piazza simbolo della città.
Il sindaco ha sottolineato che è stato un ricorso ”difficile, sofferto, ma assolutamente doveroso nell’interesse della città”. De Magistris ha spiegato che nelle motivazioni del Tar si afferma il principio che ”i luoghi pubblici sono beni comuni, spazi da valorizzare, devono essere vissuti da cittadini e turisti, nell’ambito di una leale collaborazione tra istituzioni a cominciare dalla Soprintendenza”.
In particolare, l’amministrazione comunale aveva presentato ricorso contro “prescrizioni vincolistiche ex art. 45 cit., predisposte dalla Soprintendenza”, perchè “limitative – si legge nella sentenza – dell’utilizzo della piazza stessa, nello specifico, per quanto attiene due punti controversi: l’utilizzo dello spazio antistante la Chiesa di S. Francesco da Paola, a fini della apposizione di sedie e tavolini per ristoro (“..per quanto riguarda la possibilità di posizione i tavolini e le sedie anche all’esterno del colonnato di San Francesco di Paola, non si ritiene possibile, tenuto conto della necessità di creare minori interferenze possibili con l’invaso della Piazza e i Monumenti che si affacciano sulla stessa”); in ordine agli spazi necessari per lo svolgimento di attività attrezzate nella piazza (“..un incremento della superficie delle zone da allestire comporterebbe un peso fisico in termini di eccesivo pubblico e/o di vere e proprie strutture che, anche se temporanee impatterebbero con il decoro complessivo della Piazza e non permetterebbero la lettura prospettica degli scorci più interessanti e storicamente riconoscibili dell’intero Sito”)”.
Il Tribunale ha dato dunque ragione al comune citando la Corte Suprema che, richiamando gli articoli 2, 9 e 42 della Costituzione, ricorda che “il demanio e il patrimonio dello Stato sono funzionali al bene della collettività”. La Soprintendenza aveva limitato l’uso del Plebiscito, in merito allo spazio antistante l’emiciclo della chiesa e quello necessario per le manifestazioni, per i danni che potevano essere causati ai monumenti, limitazioni che però il Tribunale ha definito: “di eccesso di potere”.
La sentenza del Tar da’ il via libera ”a concerti, iniziative economiche, programmi di riqualificazione”. Via libera a concerti, iniziative economiche, programmi di riqualificazione “purche’ – ha specificato il sindaco – non si deturpi, non si saccheggi e non si muti la destinazione della piazza che non e’ mai stata in discussione”.