Così cantava Cesare Cremonini qualche anno fa, quando il suo pezzo Mezza Estate divenne la sigla musicale del Giro d’Italia edizione 2013. Ed è stata questa l’atmosfera, perfettamente sintetizzata dal cantante bolognese, che ha avvolto il passaggio della sesta tappa della gara ciclistica più avvincente del mondo.
Quest’anno la carovana rosa ha baciato nuovamente le strade della nostra regione, in un percorso lungo 247 km che si è concluso con la salita micidiale di Montecassino. Il tratto campano, nello specifico, ha toccato le città a cavallo tra i monti di Sarno e la pianura casertana, facendo registrare una straordinaria partecipazione di amatori e gente comune. Una coda variopinta di biciclette, ammiraglie ed entusiasmo popolare che ha battuto anche le nuvole minacciose e un meteo non propriamente favorevole.
Nonostante il doping, gli scandali, il 97simo Giro d’Italia mantiene immutato il suo fascino, che si rinnova ogni anno imprevedibile e meraviglioso, perché forse c’è un fondo di verità nel motto secondo cui “L’unica catena che ti rende libero è quello della bici.”
E allora si spalanchino le finestre al Giro e insieme ad esse la straordinaria voglia di pedalare senza fermarsi mai.
Angelo Mascolo