E’ doveroso, a scanso di equivoci, rendere noto che la mia decisione contrasta con la mia situazione di ristrettezze economiche dovuta al fatto che ricevo un misero sussidio di cassa integrazione e che il rimborso che avrei ottenuto per tale incarico avrebbe sicuramente alleviato i sacrifici che stiamo subendo e le spese di una famiglia composta da una moglie disoccupata e due bambini. Infatti la Tess Costa del Vesuvio spa, società partecipata regionale per la quale lavoravo è stata posta in liquidazione e stiamo subendo dalla Giunta Regionale Campana promesse di ricollocazione che non solo non si stanno avverando, ma che stanno bloccando anche le attività e i fondi destinati allo sviluppo economico dell’area torrese stabiese, settore in cui era impegnata la società in cui lavoravo insieme a 28 colleghi.
Sicuramente, però, sono più fortunato di tanti giovani disoccupati che potrebbero, subentrando al mio posto, trovare giovamento sia dal compenso percepito che dall’avvicinamento ai processi democratici conquistati con la lotta antifascista.
In una mia dichiarazione pubblica avevo auspicato che ad un sorteggio regolare, a cui peraltro ho assistito, non seguissero poi delle situazioni di illegalità. Infatti è consuetudine che i rinunciatari all’incarico indicano il loro posto vacante a parenti o amici in modo tale che essi si presentino il giorno dell’insediamento del seggio. La legalità si applica anche in questi gesti, seguendo la norma, rinunciando in modo formale all’incarico in modo tale da far scorrere la lista degli scrutatori supplenti anch’essi regolarmente sorteggiati.
Forse questo mio gesto non servirà a nulla, non servirà a scuotere le coscienze, non servirà a dimostrare le differenze che possono essere tra coloro che appartengono ai partiti “tradizionali”, che non siamo tutti uguali e non servirà a ricevere attestati di stima personale. Ma servirà sicuramente a me stesso nel poter continuare a camminare a testa alta a Torre annunziata, a differenziarmi in una classa politica composta da mezz’uomini, ominicchi e quaquaraquà e a continuare a svolgere il mio ruolo senza scendere a compromessi con nessuno, soprattutto con la mia coscienza.
Per queste motivazioni oggi ho spedito una Pec all’ufficio elettore del comune di Torre Annunziata in cui ho comunicato la mia rinuncia all’incarico scrutatore.