Nella sua introduzione l’avvocato Filomena Santorelli ha invitato a leggere il libro “perché si fa leggere tutto d’un fiato. Ad ogni frase, ad ogni pensiero racchiude una mentalità”. Il professore Peppe Capasso ha sottolineato che “questo libro, con il protagonista che ha il culto del ‘mezzo’, il motorino, racconta la vita di Napoli di fetore incvasa, assorbito dal tufo, da quella parte che non vuole cambiare. L’autore evoca il mare, come respiro che apre la mente, e butta lo sguardo attento sulla realtà come un segugio di paesaggi, un fotografo dell’anima, e riesce a fotografare così bene i luoghi di Napoli con una sottoclasse anarcoide, molto sottomessa a personaggi che comandano, controllano tutto. Ma Napoli non è tutta così.”
Il dottore D’Ascia che con questa opera ha vinto il Pemio Letterario La Giara, ha affermato che “per un autore venire a presentare un libro in un luogo dove si fa cultura è molto bello. Io preferisco parlare dlla storia, non di come Napoli è una lotta, tutta in salita. Il personaggio principale che misura il mondo solo con i rapporti di potere e di forza, ha una età fra i 12 ed i 14 anni, lotta per la sopravvivenza, a favore della città, contro la criminalità. Ma si troverà ad essere braccato fra Stato e Antistato e a questo punto chiedendosi chi sarà fra i due, sente che finirà come carne maciullata. Secondo me – ha concluso l’autore – il libro deve fare un po’ male, lasciare una cicatrice che dopo qualche tempo resti, altrimenti non serve”.
Hanno partecipato fra i tanti e contribuito con i loro interventi, il regista Massimo Maglietta, fratello della nota attrice Licia; il sociologo Antonio Castaldo; il critico d’arte Gaetano Romano; il pedagogo Luigi Liuzzi; il poeta e scrittore Nino Velotti e l’animattore Aurelio Cerciello.
La coinvolgente lettura di alcuni brani da parte dell’attore Ivan Boragine ha contribuito a valorizzare il testo meritandosi forti e convinti applausi in una serata che è stata chiusa fra autografi dell’autore e bevute di buon vino con tradizionale cibo rustico offerto dai curatori del riuscito incontro letterario fra esposizioni di quadri, sculture e vestiti di alta moda dell’IAISUM di Nola.