In merito alla notizia diffusa da alcune testate, relativa alle previsioni da parte dell’attuale ministro della salute, di chiusura dei presidi ospedalieri che non raggiungono un determinato numero di posti letto, e che, tra questi rientrerebbe il P.O. di Scafati, l’Assessore Daniela Ugliano e il Consigliere Avvocato Brigida Marra dichiarano congiuntamente quanto segue:
“Preferiamo credere che quanto riportato dai giornali, sia frutto di un errore dovuto alla mancata conoscenza da parte del governo nazionale della particolare e singolare situazione del Mauro Scarlato.
Nei prossimi giorni, infatti, ricorreremo per l’esecuzione della sentenza del TAR per l’istituzione del P.P.I. e per la notifica proprio al Ministro della Salute, al Commissario ad Acta Regionale ed al Direttore dell’ASL di una memoria / diffida con la quale, richiamando la denuncia presentata dal Sindaco di Scafati, chiediamo il riesame della procedura di riconversione del nostro ospedale ed il suo reinserimento nella rete dell’emergenza, chiuso sulla base di un falso presupposto.
Siamo fiduciosi, rispetto all’accoglimento delle nostre ragioni da parte degli organi competenti, anche perchè, diversamente, dobbiamo prendere coscienza che stiamo lottando contro un governo nazionale che ci rema contro. Noi a prescindere dalle competenze, dal colore politico stiamo rivendicando il diritto della nostra città a riavere l’ospedale, in ogni sede, compresa quella regionale. Invitiamo pertanto, i rappresentanti politici nazionali più vicini alla coalizione del governo di centro sinistra a rivendicare con noi l’ospedale di Scafati. Le dichiarazioni del ministro, infatti, si riferiscono a plessi ospedalieri che non superano i 60 posti letto. Attualmente, solo il P.O di Scafati supera questo numero e in ogni caso il ‘Patto della Salute’ deve essere calato inevitabilmente nelle realtà locali. E’ di pochi giorni fa l’articolo del ministro della salute apparso sui quotidiani che, denunciava il mancato rispetto dei LEA (livelli essenziali di assistenza) ed oggi è impensabile, parlare di un Patto della salute che al contrario, potrebbe prevedere la chiusura, tra l’latro, del nostro ospedale il cui intero procedimento di riconversione come dimostrato, è viziato da un difetto assoluto del presupposto”.