“Stop alle illazioni e alla macchina del fango di centrodestra e centrosinistra: ecco la dimostrazione ufficiale che sono eleggibile”.
A dirlo è Paolo Cimmino, candidato sindaco di Gragnano.
“La visura storica del Centro diagnostico cardiologico da cui ho rassegnato le dimissioni prima della presentazione delle candidature – ha aggiunto – è la parole fine a un indegno balletto di dichiarazioni e allusioni che dura da settimane. Il documento ufficiale della Camera di Commercio di Napoli sancisce e certifica l’assoluta correttezza del mio operato, peraltro riscontrata anche dal parere di un noto docente universitario, sulla base di quanto disposto dall’articolo 60, comma 3, del decreto legislativo 267/2000 che impone la rimozione delle cause di ineleggibilità prima del giorno fissato per la presentazione delle candidature mediante cessazione dalle funzioni (cioè l’effettiva astensione da ogni atto inerente l’ufficio rivestito) per dimissioni, trasferimento, revoca dall’incarico o del comando o collocamento in aspettativa non retribuita”.
“Tanto risulta anche dalla visura camerale, da cui si evince che, come socio accomandatario e amministratore, ho rassegnato le mie dimissioni in data 24 APRILE 2014, dimissioni accettate dalla società con verbale in data 24 APRILE 2014, con formalizzazione della nomina della nuova amministratrice con atto pubblico del 5/5/2014 Rep. 4286, notaio Branca Fabrizio, prot. 51097/2014: voglio sottolineare, peraltro, che in mancanza dell’atto pubblico per la nomina della nuova amministratrice non è che le mie dimissioni non avrebbero avuto effetto ma, semplicemente, la società si sarebbe trovata, se non formalizzata la nuova nomina entro sei mesi dal 24 aprile, nella teorica condizione di avviarsi allo scioglimento, perché in una società in accomandita semplice, se è vero che gli amministratori devono essere anche soci accomandatari, non è però necessario che tutti gli accomandatari siano anche amministratori, come affermato ripetutatamente dalla Suprema Corte di Cassazione. Dunque, nessun mistero come pure qualcuno aveva immaginato: mi sono dimesso dalla carica di rappresentante legale del centro nei tempi e nei modi che la legge indica”.
“Facciano ora ammenda i mestatori e quanti, pur di nascondere il vuoto delle loro proposte politiche, hanno inquinato la mia campagna elettorale, cercando di rosicchiare qualche preferenza col voto disgiunto – ha continuato Cimmino – anche se la sfacciataggine e l’arroganza di alcuni personaggi difficilmente si conciliano con l’onestà intellettuale”.
“Ora che la vicenda è chiarita definitivamente, i cittadini hanno tutto il diritto di ascoltare finalmente programmi e progetti per il futuro della nostra città. Io continuerò a incontrarli, a raccogliere istanze e suggerimenti, a spiegare la mia idea di Gragnano, consapevole che la bufala della mia ineleggibilità era l’ultimo fortino di difesa psicologica messo su da chi sa già di aver perso”.