Sono cinque i candidati alla poltrona di primo cittadino a Striano, e molti, data l’inesistenza dalla prima storica elezione di un numero così alto di liste presentate.
A contendersi l’elezione sono Artistide Rendina, Antonio Del Giudice, Antonio Gravetti, Vincenzo Coppola e Alfonso Serafino.
Rendina, che nella vita fa l’architetto, è a capo della lista “Patto civico per Striano”. Negli ultimi cinque anni ha molte volte espresso posizioni in contrasto a quelle del vicesindaco (Santolo Sorvillo), sebbene oggi i due sembrano aver raggiunto un accordo che però non è passato inosservato, scatenando critiche feroci. Quest’ultimo infatti, ha abbandonato il sindaco in carica Antonio Del Giudice per candidarsi all’opposizione.
Del Giudice intanto, imprenditore del settore alimentare e sindaco uscente, prova a ripetere la vittoria di cinque anni fa con la lista civica “Avanti Striano”. Insieme a lui quindi, rimane solo una parte degli esponenti della passata maggioranza: tra cui i due assessori Francesco D’Andrea e Renato Vivace.
Antonio Gravetti, ingegnere elettronico e technical manager, ha già avuto modo di prendere parte alla vita comunale battendosi fra le fila della minoranza. Cinque anni or sono, fondò il movimento politico “Civico 34”. Oggi, ci riprova con la lista civica “Idea Comune”, cui candidati sono tutte persone che non hanno mai avuto esperienza in consiglio comunale.
Anche Alfonso Serafino, titolare di un negozio di arredamenti, con la lista “Punto e a capo” , schiera candidati fino a pochi mesi fa estranei alla vita politica del comune.
Vincenzo Coppola, invece, leader della lista “Striano – Noi ci siamo” è impiegato Asl in pensione, con alle spalle diversi incarichi amministrativi tra cui quello di vicesindaco, assessore e spesso consigliere comunale.
I cinque candidati hanno anche partecipato a un confronto al quale hanno assistito in molti, organizzato dal Forum dei Giovani di Striano e moderato dal presidente del Forum, Davide Boccia, che ha posto domande sul futuro delle nuove generazione, sullo sviluppo del territorio, sulla partecipazione democratica.
Rimangono comunque urgenti delle questioni irrisolte: dal decollo dell’area per gli insediamenti produttivi al recupero dei famosi“alloggi fantasmi”: case costruite dopo il terremoto del 1980 e da allora mai abitate. Grande attenzione anche al recupero delle zone periferiche e all’ambiente. A Striano, infatti, in particolar modo nelle aree di confine con i Comuni limitrofi, è costante lo sversamento illegale di rifiuti, fatto che sta mettendo in ginocchio le periferie.
Francesca Coppola