«Con un nuovo Piano Regolatore – ha spiegato la Di Stefano – potremmo risolvere la questione parcheggi, marciapiedi, e quant’altro mina la vivibilità dei cittadini. Non posso non pensare ai disagi che sta arrecando la strettoia di via Castellammare. La situazione è veramente pesante, la riapertura di quel tratto di strada in quelle condizioni è davvero inaccettabile».
Già nei giorni scorsi l’avvocato ha lanciato diverse proposte per rilanciare Gragnano. A partire da “Rivivi la città”, l’evento pensato per coniugare sport e passione e che possa fare da raccordo a diversi settori e rilanciare il turismo e l’occupazione. La manifestazione verterebbe su una gara sportiva come il triathlon, attorno alla quale costruire una serie di eventi per la promozione del territorio, come visite alla Valle dei Mulini: un modo per far riscoprire ai gragnanesi la propria identità storica, la propria unicità. «‘Rivivi la città’ sarebbe dunque progettata – ha detto la Di Stefano – in quanto giornata dedicata all’aggregazione, al coinvolgimento dei Comuni limitrofi. Un evento importantissimo per il territorio, un prezioso anello di congiunzione tra i settori del turismo, del naturalismo, dell’enogastronomia, dell’ambiente e della cultura, anche attraverso il coordinamento delle associazioni di categoria, dei consorzi, della Camera di Commercio».
Altro aspetto fondamentale, per la candidata di Gragnano Bene Comune, è quello di rilanciare il turismo partendo dalle risorse enogastronomiche e paesaggistiche. «Il rilancio del turismo è uno degli obiettivi centrali del nostro programma. – ha continuato l’avvocato penalista – Gragnano è una città che basa le proprie potenzialità economiche sui prodotti enogastronomici e sulle qualità paesaggistiche. Occorre superare lo ‘scollamento’ che oggi si percepisce tra una “Gragnano famosa nel mondo per la pasta” e una “Gragnano piccolo centro” per il quale i grandi flussi turistici rappresentano un miraggio. Bisogna prendere coscienza che la Gragnano di tutti i giorni è la stessa citata ed elogiata dai più grandi chef del mondo nelle loro ricette più famose e ricercate».
«Non credo nel professionismo della politica, – ha concluso la Di Stefano – ma anche chi fa politica per passione non può improvvisarsi ed è per questo che solo ora ho deciso di mettermi in gioco, ora che mi sento più sicura e consapevole delle mie idee e dei mei progetti politici. Costruire un’Italia nuova significa partire dal territorio, che si riconosce in una tradizione di ottima amministrazione locale e questo impegno comune coinvolge movimenti, associazioni, fondazioni, gruppi, liste civiche, aziende, giovani, donne e uomini, liberi ed animati da volontà di rompere gli schemi fissi dell’attuale modo di fare politica».