Bambini impauriti che non vogliono andare a scuola e che riferiscono che le maestre sono cattive. Qualche livido riscontrato e il confronto con altri genitori. Si scopre che il caso non è isolato, si scopre che ci sono altri bambini di tutte le cinque classi che ogni giorno subiscono maltrattamenti di ogni genere da parte di due maestre: scattano le indagini, una delle due finisce ai domiciliari e l’altra, denunciata, viene sospesa.
I carabinieri della Compagnia di Sapri (Salerno), guidati dal capitano Emanuele Tamorri, e della Stazione Carabinieri di Sanza (Salerno) hanno dato esecuzione a due misure cautelari emesse dal Gip presso il Tribunale di Lagonegro (Potenza) su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di due maestre di Caselle in Pittari sempre in provinvia di Salerno. L’accusa è di maltrattamento nei confronti di alunni di età compresa tra i 6 e i 10 anni.
A seguito delle segnalazioni i carabinieri decidano di installare delle videocamere nascoste nelle aule dell’istituto. Massima collaborazione da parte dei vertici scolastici e dalla dirigente scolastica.
Il 29 aprile scorso vengono piazzate cinque telecamere che riprendono le aggressioni fisiche e verbali. Le due maestre vengono riprese mentre prendono a schiaffi, tirano capelli, strattonano i bambini. Per alcuni non mancano insulti violenti. “Scemo, non capisci niente” è la frase più ricorrente, detta tra un ceffone e la testa battuta sul banco.
Una delle due maestre è stata posta agli arresti domiciliari, mentre l’altra è stata sospesa dall’insegnamento per due mesi. Dalle intercettazioni audiovisive, ottenute con telecamere nascoste all’interno delle aule, sono emersi maltrattamenti verbali ma soprattutto fisici, schiaffi e tirate di capelli, nei confronti di alcuni alunni della scuola elementare di Caselle in Pittari.
L’indagine ha preso spunto dalla denuncia di alcuni genitori nel mese di aprile e in poco meno di un mese sono culminate nelle misure cautelari.
Entrambe, conosciute e stimate nel paese, ora sono sospese dal servizio, in attesa che il procedimento giudiziario faccia il suo corso e accerti se quei metodi d’insegnamento possano essere ritenuti corretti. Che si siano verificati degli abusi ne sono convinti i carabinieri, che sperano in una maggiore collaborazione alle indagini da parte dei genitori di altri alunni. “Bisogna avere fiducia nelle istituzioni – ha detto il capitano Emanuele Tamorri, comandante dei carabinieri della compagnia di Sapri – che sono sempre vigili e presenti anche nei piccoli centri”. L’insegnante finita agli arresti domiciliari ora attende l’interrogatorio di garanzia da parte del gip Del Sorbo, per fornire la sua versione dei fatti e difendersi dalle gravi accuse